Tra le misure, rafforzato il bonus sociale e confermati i crediti d’imposta per le imprese
La Camera ha dato il suo ok e per la definitiva conversione in legge entro il prossimo 29 maggio, manca adesso solo l’ultimo passaggio in Senato.
In un voto blindato dalla fiducia chiesta dall’Esecutivo (che aveva ricevuto nel pomeriggio 199 sì e 129 no), i deputati hanno dato il via libera per tutto il 2023 al piano di interventi di sostegno statali a famiglie e imprese per fronteggiare i costi energetici.
Il provvedimento è passato in aula con 158 voti favorevoli, 71 contrari e 6 astenuti.
Dal bonus sociale per famiglie numerose e a basso reddito, ai crediti d’imposta per le imprese, allo stanziamento di risorse per erogare eventuali contributi per il riscaldamento nella prossima stagione fredda, il testo uscito da Montecitorio ha in sostanza confermato la revisione in sede di Commissioni, col solo stralcio di alcune misure ritenute non omogenee con il resto del decreto, come aveva sottolineato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Decreto Bollette 2023 per le famiglie
Anche nel secondo trimestre 2023 è stato innanzitutto ribadito che gli utenti potranno beneficiare della riduzione dell’Iva e degli oneri generali sul gas. Con il decreto esce poi rafforzato il bonus sociale per energia elettrica destinato ai nuclei familiari con almeno 4 figli a carico e a basso reddito.
Da aprile a dicembre, infatti, potrà accedere al contributo un numero maggiore di famiglie, grazie all’innalzamento della soglia Isee fino a 30 mila euro. Lo stanziamento previsto per il bonus destinato alle persone più svantaggiate dal Decreto Bollette 2023 per il secondo trimestre, è pari a 400 milioni.
Nel testo si sono inoltre gettate le basi economiche per essere in grado di intervenire subito a fronte di eventuali nuovi rincari dei costi del riscaldamento, superiori ai 45 euro al megawatt/ora, nel prossimo autunno-inverno. I requisiti per accedere all’eventuale nuovo bonus temporaneo saranno nel caso decisi dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Economia, ma intanto è stato accantonato un miliardo di euro.
Le misure per le imprese: energia elettrica
Sul fronte delle imprese, il decreto bollette 2023 approvato alla Camera conferma l’adozione di criteri più selettivi per la concessione dei crediti di imposta del cosiddetto “bonus energia imprese”.
Il rincaro dei costi per l’acquisto di energia elettrica e metano, in generale, dovrà aver superato nel primo trimestre di almeno il 30% quanto pagato dalle imprese nelle bollette del 2019. Le imprese non energivore, con contatori da 4,5 kW, potranno in tal caso beneficiare anche per il secondo trimestre di un credito del 10% per la componente energetica.
Sempre per lo stesso periodo, le imprese energivore godranno di un contributo del 20% delle spese per la componente energetica.
Aiuti per il gas e agevolazioni per impianti di energia rinnovabile
Quanto al gas, a tutte le imprese, in caso di incremento del prezzo superiore al 30%, sarà riconosciuto un credito d’imposta del 20%.
Il decreto prevede anche garanzie sui crediti concessi in favore delle Pmi operanti nel settore agricolo e della pesca per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e la semplificazione temporanea per l’installazione di impianti fotovoltaici.
“Grazie al Decreto bollette – ha detto il viceministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci – viene favorita la capacità produttiva degli imprenditori e vengono aiutati i nuclei familiari che faticano a pagare le bollette a causa del caro energia. Si mettono a terra numerosi sostegni per agevolare la ripresa economica ampliando anche la platea dei beneficiari”.
Alberto Minazzi