Ambiente +

Decreto ambiente: via libera a tutte le fonti di energia pulita

Decreto ambiente: via libera a tutte le fonti di energia pulita
Palazzo Chigi

Nel testo approvato dal Consiglio dei ministri, la strategia di transizione energetica. I piani sul nucleare

Decarbonizzazione. Un obiettivo a cui arrivare favorendo gli iter di tutti i progetti che puntano sulle energie rinnovabili. Quelle tradizionali, come eolico, solare e idroelettrico. Ma, adesso ufficialmente, anche l’idrogeno verde. Senza escludere, anche se non citato espressamente, il nucleare.
Sono queste le parole d’ordine della strategia di transizione energetica che il Governo italiano ha deciso di adottare.
Un piano riassunto nel decreto legge, appena approvato dal Consiglio dei ministri, che introduce “misure urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche e di siti contaminati e dissesto idrogeologico”.

decreto ambiente

 

Fonti energetiche: cosa dice il decreto ambiente

Nei 13 articoli del testo del cosiddetto “decreto ambiente”, la parte più rilevante è proprio quella dedicata alle fonti energetiche.
Le norme, come sottolinea la nota di Palazzo Chigi, mirano infatti ad “assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica previste dal Pnrr e dal Pniec”, ovvero il Piano energia e clima.
In tal senso, entrano a far parte delle priorità tutti i progetti, purché sostenibili economicamente, contenenti soluzioni che permetteranno di conseguire questi obiettivi nazionali.
“Questo testo – commenta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – porta chiarezza e, laddove possibile, regole più semplici in settori fondamentali per la transizione”.

Idrogeno “verde”, cioè prodotto senza emissioni di carbonio, come priorità assoluta, dunque. Ma non solo.
“Più rinnovabili – ha confermato il viceministro Vannia Gava – ma via libera anche a tutte le fonti di energia pulita”. “È un testo – aggiunge Pichetto Fratin – che tiene insieme la primaria esigenza di tutela ambientale con il bisogno di liberare, valorizzandole, grandi energie e buone pratiche esistenti in Italia”.

La “corsia veloce” per le rinnovabili

La via scelta per perseguire questi obiettivi è quella dell’istituzione di una “corsia veloce” per valutare i progetti di interesse strategico nazionale, semplificando cioè le procedure autorizzative e prevedendo una priorità, che sarà definita con un successivo decreto ministeriale, nell’ordine di trattazione delle istanze da sottoporre alle Commissioni di valutazione ambientale Via-Vas e Pnrr-Pniec.
Oltre alla realizzazione di celle per produrre idrogeno, sarà dunque favorito con il dimezzamento dei tempi di autorizzazione il rifacimento e il revamping degli impianti eolici e solari esistenti, ma anche la posa di nuovi impianti di grandi dimensioni, per aumentare significativamente e in tempi brevi la capacità rinnovabile del Paese. Si tratta degli impianti fotovoltaici e agrivoltaici on-shore con potenza nominale di almeno 50 megawatt e quelli eolici on-shore da almeno 70 MW.

Rientreranno in generale tra quelli prioritari tutti i progetti che garantiscono affidabilità e sostenibilità tecnica ed economica.
In parallelo, attraverso le norme che intendono dare certezza del quadro normativo alla ricerca e alla produzione di idrocarburi, coniugando la sicurezza degli approvvigionamenti con la tutela ambientale, non saranno concessi nuovi permessi.

decreto ambiente
turbine eoliche in mare

Le eccezioni per idrocarburi e gas

Lo stop alle ulteriori autorizzazioni per le estrazioni inserito nel decreto, in ogni caso, prevede alcune eccezioni.
In primo luogo, potranno proseguire le attività sulla base delle ricerche già autorizzate.
Inoltre, saranno autorizzati i progetti finalizzati al cosiddetto “gas release”, ovvero la misura temporanea che garantisce per le aziende energivore la fornitura di metano a prezzi calmierati.

La strategia sul nucleare

Pur non esplicitamente citata nel decreto, anche l’energia nucleare resta al centro dell’attenzione del Governo.
Prima del Consiglio dei ministri, il ministro Pichetto Fratin ha in tal senso chiarito in Parlamento la posizione del Ministero dell’Ambiente.
“Ho ribadito – ha sottolineato poi anche su Facebook – l’importanza del nucleare come elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050”.

decreto ambiente

“La nostra strategia – prosegue il post – prevede un approccio di neutralità tecnologica, integrando rinnovabili, gas con cattura della CO2 e nucleare sostenibile, con un focus sugli Small Modular Reactors (SMR) per garantire energia sicura e competitiva all’Italia”.
Il tutto nell’attesa delle nuove tecnologie, previste sul mercato nel 2040, che usano il piombo liquido per il raffreddamento all’interno dei reattori.
Una soluzione che permetterebbe di dare una risposta al problema dello smaltimento dei rifiuti nucleari, che ha portato alla nascita di numerosi movimenti di protesta nei territori delle 51 aree individuate per lo stoccaggio.
Attualmente, sono 22 i siti utilizzati come deposito specifico, che nella strategia del Ministero dovrebbero essere ammodernati e ampliati. Il tutto in attesa del deposito nazionale, che però si prevede non entrerà in esercizio prima del 2039.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Leggi anche: