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Davide Meneghini: "nella vita bisogna puntare in alto"

Davide Meneghini: "nella vita bisogna puntare in alto"

Trenta centimetri possono cambiare la vita di un uomo?
La risposta è semplice. Sì, se si tratta di non riuscire ad arrivare al bancone di un bar, se in autobus non ci si può attaccare alla maniglia di sicurezza, se non si può guidare un’auto e organizzare in totale autonomia le proprie giornate.
Quella di Davide Meneghini poteva essere la storia di una persona privata della propria libertà a causa dell’acondroplasia di cui soffriva. Una sorta di nanismo che colpisce gambe e braccia e che rende la vita difficile sotto molti punti di vista.
E’ invece la storia di un giovane uomo che con coraggio, determinazione e una gran forza di volontà i suoi 30 centimetri in più se li è guadagnati millimetro per millimetro finché, dall’altezza massima consentita dalla sua “patologia”, 1,27 cm, ha raggiunto la soglia di 1,57.
“Oggi sono un uomo di statura certo non alta – dice – ma senza più le difficoltà che altrimenti avrebbero caratterizzato le mie giornate”.

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La decisione nell’adolescenza

A garantire questo cambio di condizione, una decisione importante, maturata all’età di 14 anni quando Davide, allora adolescente, ha capito che nella vita voleva puntare in alto.
Si era informato, sapeva che c’era la possibilità di sottoporsi a un intervento di sicuro non semplice, ma che lo avrebbe aiutato a crescere ancora.
Si trattava di allungare tibie e peroni, femori e omeri.
La tecnica era quella di Ilizarov: i medici gli avrebbero spezzato le ossa procurandogli delle fratture per inserire nelle sue gambe e braccia dei “fissatori” che, giorno dopo giorno, millimetro dopo millimetro, fanno crescere gli arti.

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11 interventi in 5 anni

Di interventi, prima di guadagnarsi quei 30 centimetri che l’hanno portato a un’altezza di 1,57, in cinque anni Davide ne ha fatti ben 11, intraprendendo un percorso di sacrificio e anche di sofferenza, ma che gli ha dato i risultati sperati
“Non è stata una passeggiata – racconta ora – Quello che ho scelto è stato un percorso complesso, lungo e per un bel po’ anche limitante, perché son dovuto passare dall’ospedale alla carrozzella, alle stampelle prima di ritornare finalmente di nuovo a camminare autonomamente. Ora però vivo la mia vita con tante comodità e libertà che altrimenti non avrei potuto avere”.

Meneghini: da studente a speaker e consigliere comunale a Padova

Nel frattempo, tra bisturi e riabilitazioni, Davide riempiva le sue giornate di tutto.
Di libri e di studio nei momenti di recupero post operatorio, di scout e di interessi sportivi, di radio e di politica.
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ha fatto lo speaker intervistando diversi personaggi dello spettacolo e acquisendo una certa fiducia nelle sue doti comunicative. E a 26 anni è stato eletto consigliere comunale nella sua città, a Padova, dove ora sta esercitando il suo secondo mandato.
Ma quel percorso che lo ha forgiato nel tempo, ha lasciato il segno e la volontà di farlo conoscere agli altri. Non solo a quei ragazzi e a quelle famiglie che vivono oggi situazioni analoghe alla propria ma alla società tutta, perché “solo se conosci le diversità non le reputi più tali e io sono convinto– spiega- che ci sia del lavoro da fare a livello culturale perché questo accada”.

Il ruolo della comunicazione nella crescita sociale

Così, in politica come nella vita, sono due i fronti sui quali si muove: la comunicazione da una parte e la prassi dall’altra.
Insomma, Davide non è certo una persona che se ne resta con le mani in mano.
E’ uno dei responsabili del Calcio Padova for Special, segue il progetto Move4free, la prima palestra gratuita per disabili in Italia, promuove iniziative sociali.

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“Esistono ancora dei “razzismi” ma esistono anche molte possibilità per chi crede di non poter avere una vita normale – dice – Io cerco di far leva sulle giuste sensibilità, di far conoscere il mio percorso perché la conoscenza è il primo passo verso la soluzione e le soluzioni che possono esser favorite non solo dalla medicina ma anche dalla politica”.

“Se conosci hai una sensibilità diversa. E’ questione di intensità”

Laureato in Scienze della Comunicazione, lavora nel marketing per un’azienda di logistica, si appresta ad affrontare la nuova tornata elettorale che interesserà, in primavera, anche Padova, la sua città e continua a guardare in alto senza arrendersi mai.
“L’ambiente politico è molto strutturale e credo che nella politica nazionale ci sia ancora poca conoscenza e attenzione per certe realtà – dichiara – E’ per questo che penso sia giusto farle conoscere, perché se conosci hai una sensibilità diversa, per comprendere innanzitutto ma anche per cercare soluzioni”.

Consuelo Terrin

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