Il “giallo” è il colore da difendere a tutti i livelli, nella lotta contro il coronavirus.
Perché se il Veneto mira a difendere il suo posizionamento come Regione dalla fascia gialla (la più bassa su 3), l’Ulss 3 Serenissima punta a non uscire dalla fascia gialla regionale (la terza su 5). “La rete ospedaliera – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Dal Ben – sta rispondendo in maniera buona alle esigenze di ricovero nei nostri ospedali. Ma ricordiamo che i dati variano di ora in ora, per cui restano massime l’attenzione e la concentrazione per far sì di non passare in fascia arancione. Vogliamo arrivare preparati al picco previsto per metà novembre. Sempre con l’obiettivo di curare il più possibile a casa le persone”.
Il quadro della situazione: i positivi
Alla mattinata del 6 novembre, il numero di positivi del territorio Ulss 3 Serenissima dall’inizio dell’epidemia è di 7.687 soggetti, di cui 4.497 attualmente positivi (il dato sale rispettivamente a 10.242 e 5.928 se rapportato all’intera provincia). I ricoverati per Covid-19 sono 193, di cui 176 nei reparti ordinari e 17 in terapia intensiva.
6.082 sono invece gli attualmente isolati, con un’età media di 48,7 anni (a marzo era di 56).
Dopo l’appiattimento delle curve tra luglio e metà agosto, si è infatti registrato un rimbalzo verso l’alto. Dei positivi, il 68% è asintomatico, più un 25% che registra solo lievissimi sintomi, come una febbriciattola o un raffreddore.
La provincia di Venezia si posiziona comunque al 5° posto, tra le 7 del Veneto, sia per i casi cumulati dalla primavera, che per gli attualmente positivi, al di sotto delle medie regionali.
Se, in regione, ogni 10.000 abitanti se ne sono infettati 146,9, a Venezia e provincia il dato medio è di 119,7 (123 nell’Ulss 3). E se i Veneti attualmente positivi sono 89,5 su 10.000, nel Veneziano si scende a 69,3 (71,9 tra i domiciliati nel territorio dell’Ulss Serenissima). “Venezia – commenta Dal Ben – è partita in maniera importante, ma in questo momento sale meno di altre province”.
I ricoveri
È evidente che le cifre non si possono paragonare a quelle dell’estate. Il primo agosto, i ricoverati in area non critica erano 6 e il 14 agosto c’era un solo paziente in terapia intensiva. “L’andamento dei casi positivi e dei ricoveri – evidenzia il direttore generale dell’Ulss 3 – ha fatto registrare un balzo importante dalla seconda metà di settembre”.
Il picco di ricoveri, 219, del 28 marzo dunque si avvicina, ma, con i 193 attuali, si resta ancora al di sotto.
L’età media dei ricoverati è di 64 anni in area critica (“dato che preoccupa”, ammette Dal Ben), 66 anni per i soggetti intubati, 67 anni per i ricoveri in subintensiva, 73 anni nei reparti di malattie intensive e 75,7 nelle altre aree mediche. “In questa fase – conclude – il virus colpisce i soggetti cosiddetti “giovani anziani””.
Localizzazione dei ricoveri e terapie intensive
Attualmente, dei 176 ricoverati nei reparti la maggior parte è nei Covid-Hospital: a Dolo (91) e Villa Salus (22). Altri 30 pazienti sono a Mestre e 20 a Venezia, per un totale di 153 nelle strutture pubbliche e 23 in quelle private accreditate. Quanto alle terapie intensive, 6 sono occupate da pazienti Covid a Mestre, 6 a Dolo, 4 a Venezia e 1 a Mirano.
Il tasso di occupazione letti per malati di coronavirus è del 24% nei reparti e del 18% in terapia intensiva.
“Abbiamo – ha fatto il punto Dal Ben – 71 posti letto pronti in terapia intensiva, con 41 occupati da situazioni diverse dal Covid: ne restano quindi liberi 13, per cui, allo stato attuale, non c’è preoccupazione. Anche perché siamo progressivamente saliti, dagli iniziali 54 pre-Covid, prima a 67 e poi a 71. E ne sono pronti altri 8 che attiveremo nel fine settimana a Dolo per affrontare in sicurezza il picco previsto dai modelli per metà mese”.
Le case di riposo
Uno degli “anelli deboli” della comunità restano le case di riposo. Il picco, in primavera, si toccò il 14 aprile, con 315 ospiti e 137 operatori positivi e 34 ricoverati in ospedale.
A oggi, gli ospiti delle strutture positivi sono 146, con 12 ricoverati, e 87 operatori (nessun ricovero). “È chiaro – commenta il direttore – che stiamo monitorando la situazione molto attentamente, pronti a intervenire sia per dare supporto con gli operatori sia per intervenire con i nostri specialisti. Ma il numero di ricoveri non ci preoccupa e possiamo dire che la situazione in questo momento è sotto controllo”. Nelle altre strutture socio-sanitarie territoriali, come le comunità alloggio, il dato dei positivi parla di 10 ospiti e un operatore.
Le scuole
Altro punto che necessita di una particolare attenzione è la scuola. Attualmente, nel territorio dell’Ulss Serenissima, sono interessate da casi positivi 117 classi, con 13 focolai (ovvero situazioni con almeno 2 positivi). A essere positivi sono 104 alunni e 34 docenti, con 1.256 alunni in quarantena.
Le classi in cui si sono verificati i casi di positività sono 16 nelle scuole dell’infanzia, 37 nelle primarie, 24 nelle secondarie di primo grado e 40 nelle secondarie di secondo grado. 71 classi sono in Comune di Venezia.
“In ogni caso – rimarca Dal Ben – non si è ancora presentata la necessità di chiudere istituti nella loro interezza”. I tamponi effettuati sono 5.500 tra gli studenti e 752 tra i docenti.
I tamponi
Sono ben 322.660 invece i tamponi complessivamente effettuati dall’Ulss 3, 261.680 dei quali molecolari e 60.980 antigenici rapidi.
La percentuale di positività riscontrata è rispettivamente del 3,9% e dell’1,5% del campione esaminato, a seconda del tipo di tampone, per una media complessiva del 3,2%.
I tamponi rapidi, negli ultimi 3 giorni, sono stati effettuati soprattutto nelle scuole (26%), con una percentuale elevata (13%) anche in aeroporto: un servizio che, in Italia, solo a Venezia viene garantito h24. I molecolari vengono invece utilizzati quasi per metà nei drive through (45%). “La media giornaliera – sottolinea Dal Ben – è di 1.500-1.700 tamponi, con la punta di 2.200 di ieri”.