Voleva fare la fotografa e invece si è ritrovata ad essere il soggetto degli scatti. Ecco chi è Elena Toffanin, ventunenne di Fossò: modella che parla sei lingue, studia Mediazione Linguistica, si appassiona per le scienze dell’alimentazione e non ama i social network. E pensare che da piccola odiava le gonne e giocava a calcio…
«La vita mi ha fatto a crescere in fretta.
Proprio questo mi ha dato la forza
per tirare fuori gli artigli e mi ha portato
a vedere il lato positivo delle cose
anche nelle difficoltà»
«Il mio lavoro di modella non è iniziato da una passione per la moda, come molti potrebbero pensare, bensì per la fotografia». Così si racconta Elena Toffanin, ventunenne di Fossò che attualmente, per esigenze lavorative, si divide tra il nostro territorio e la città di Milano. «Passavo ore e ore a sfogliare libri di grandi fotografi e mi affascinava vedere come in uno scatto si potessero immortalare tante emozioni. Mi appassionava a tal punto da investire i miei primi guadagni per l’acquisto di attrezzatura fotografica. Volevo fare la fotografa, poi la vita mi ha portato dall’altra parte dell’obiettivo. Mi piace la fotografia perché mi offre la possibilità ogni volta di interpretare un ruolo diverso, come se stessi vivendo più vite». Diplomata al Liceo Linguistico presso l’Istituto Don Bosco (Padova), parla sei lingue, studia Mediazione Linguistica e a breve inizierà a dedicarsi alle Scienze dell’Alimentazione. Attualmente è infatti impegnata con un gruppo che si occupa di ricerca e cura di malattie attraverso l’alimentazione. «Da circa sei mesi ho orgogliosamente iniziato il mio percorso per diventare vegana e ciò che mi motiva di più sono gli enormi benefici che sto testando su me stessa, oltre ovviamente al senso etico di questa scelta».
Nel contempo lavora anche come modella, fotomodella, hostess e attrice per video musicali. «Non avrei mai pensato di arrivare a svolgere queste professioni. Ho iniziato per gioco e vedendo che mi piaceva molto mi sono affidata subito alle mani di un mio idolo: il fotografo professionista Alberto Buzzanca. Adoro il suo stile perché sa rendere una donna sensuale senza volgarità. Grazie a lui mi si è aperto un mondo all’interno del quale ho iniziato a muovere i primi passi. Sono così arrivati i lavori come indossatrice, le sfilate, l’attività di testimonial per brand di moda e mi sono trovata in mezzo senza neanche rendermene conto. Il 2013 si è rivelato il mio anno fortunato: sono stata contattata da moltissimi fotografi, ho partecipato e vinto un paio di concorsi e sono anche stata selezionata per Miss Italia, riuscendo a coronare il mio sogno di arrivare alla Finale trasmessa in televisione. È stato allora che mi sono trasferita a Milano per avere maggiori opportunità di lavorare nel mondo della moda. Contemporaneamente ho iniziato i primi lavori come attrice per video musicali».
Cosa si prova ad essere già così attiva nel mondo della moda a soli 21 anni? «Mi ritengo molto fortunata, perché finora ho avuto molte soddisfazioni, in primis fare di una passione il mio lavoro; devo ammettere però che quando qualcuno mi chiede quale sia la mia professione, in realtà mi imbarazza dire che faccio la modella. Sarà forse perché mi sembra ancora un sogno poter svolgere questa attività. E pensare che da piccola odiavo le gonne e giocavo a calcio…»
Con che spirito affronti la vita e il lavoro? «Mi piace sognare in grande e seguire con tenacia gli obiettivi che mi sono prefissata. Devo aggiungere però che ho smesso di pianificare a lungo termine, perché il più delle volte sono costretta a cambiare e a stravolgere i miei progetti. Nonostante mi reputi ancora molto giovane, la vita mi ha fatto crescere in fretta e proprio questo mi ha dato la forza per tirare fuori gli artigli e mi ha portato a vedere il lato positivo delle cose anche nelle difficoltà».
Chi è Elena Toffanin nel privato? «Chi mi conosce sa bene quanto la Elena di tutti i giorni sia molo diversa dalla Elena immortalata nelle fotografie di moda. E mi piace molto vivere questa doppia personalità. Davanti all’obiettivo mi sento più donna e adulta, mentre nella mia quotidianità ho anche io le mie fragilità e sono molto sensibile. Mi sento diversa dai ragazzi di oggi e non condivido certe scelte di “divertimento”. Non amo troppo i social network: sono utili ma allo stesso tempo hanno rovinato il vero rapporto tra le persone. In questo aspetto sono all’antica, mi piacciono le sensazioni, gli sguardi e le parole dette di persona, non i rapporti virtuali».