La firma dell’operatore di macchina e steadicam in “Aspettando Re Lear” e di direttore della fotografia in “La Zima del Signor”
Chissà se quando, da bambino, girava per le strade di Mestre e le calli di Venezia con il suo piccolo video 8 in spalla, credeva davvero di riuscirci.
Lorenzo Pezzano voleva lavorare nel mondo del cinema.
E la sua storia è quella di chi, per raggiungere il proprio obiettivo, non ha esitato un attimo a investirci tutto, pur sapendo che non sarebbe stato facile. Perché l’industria cinematografica ha anche i suoi luoghi e in Veneto le opportunità professionali del settore non erano certo molte.
Ma i primi importanti traguardi sono stati raggiunti.
L’ultimo, con la 19esima Festa del Cinema di Roma, dove il suo nome è apparso in due produzioni presentate nella sezione autonoma e parallela alla kermesse “Alice nella Città”.
Nel primo caso come operatore di macchina e steadicam del documentario “Aspettando Re Lear”, diretto da Alessandro Preziosi; nel secondo come direttore della fotografia nel cortometraggio “La Zima (cima) del Signor” del regista, anch’esso veneto, Alessandro Padovani.
Un traguardo importante
Lorenzo Pezzano, che per un decennio ha lavorato come operatore per emittenti televisive, studi di produzione, enti pubblici e privati, non è nuovo a collaborazioni con grandi registi.
Con Pupi Avati, per esempio, ha lavorato per la realizzazione del film Una Sconfinata Giovinezza nel 2010, e di Un Matrimonio nel 2013, arrivando dalla collaborazione con Giorgio Diritti in L’Uomo che verrà, del 2009.
Come direttore di fotografia ha firmato “L’Appello”, per la regia di Federico Rozas ed Emilio Briguglio, “Giorgione da Castelfranco, sulle tracce del genio” del regista Antonello Belluco e “Il tempo e i giorni” di Alessia Buiatti, che nel 2020 si è aggiudicato il primo e secondo posto all’Indie Short Fest di Los Angeles.
Ed è stato lui stesso il regista di due produzioni: il documentario “I Televisionari, quando in Italia la Tv era libera”, prodotto da History Channel (2014) e la fiction “Sperduti nel Buio”, prodotta da Rai Cinema.
“Ma veder premiati l’impegno e gli sforzi fatti con i due ultimi lavori, soprattutto per realizzare il corto, con la possibilità di esser presentati in un importante contesto qual è quello della Festa del Cinema di Roma – dice – è davvero una grande soddisfazione e una grande gioia”.
Le produzioni presentate a Roma
Lavorare come operatore di macchina e steadicam in “Aspettando Re Lear”, diretto da Alessandro Preziosi “è stato molto stimolante perché per scelta stilistica del regista – racconta Pezzano – la macchina da presa era spesso utilizzata come punto di vista soggettivo, a volte in continuo movimento e interagendo con gli altri personaggi della scena. Ha richiesto un grande impegno sia fisico sia mentale. La direttrice della fotografia Maura Morales Bergmann, con la quale avevo precedentemente collaborato in un documentario dedicato a Marina Cicogna, ha potuto sperimentare molto con la sua fotografia utilizzando anche prismi davanti agli obiettivi o movimenti di zoom per contribuire a rendere lo straniamento dei personaggi”.
La tragedia Shackespeariana rivista da Preziosi, infatti, mette lo spettatore davanti alla preparazione della messa in scena teatrale. Un po’ come fosse dietro le quinte e contemporaneamente dentro le quinte mentre i personaggi si muovono in una Venezia quasi apocalittica dando vita ai temi cardine dell’opera (il rapporto tra padri e figli, l’esercizio del potere, la follia) lungo le calli di Rialto, all’interno delle tese dell’Arsenale, nelle segrete di Palazzo Ducale e nei meandri del Labirinto di Borges, nell’isola di San Giorgio.
Diverse, ma ancora venete, le location de “La Zima del Signor”, le cui riprese sono state realizzate interamente tra boschi e sentieri in provincia di Belluno.
La Zima del Signor
“In condizioni non sempre facili – ricorda Lorenzo Pezzano – Un’intera scena, per esempio, è stata girata durante un’inaspettata bufera di neve, che ha creato una situazione difficile ma senza dubbio molto suggestiva”.
Il cortometraggio di finzione del regista Alessandro Padovani è ambientato ai primi del ‘900 e recitato in dialetto antico con protagonista l’attore di fama nazionale Thierry Toscan, già protagonista de “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti e di numerosi altri film nazionali ed esteri.
Il corto parte dalla leggenda de “La Zima del Signor” secondo la quale in un punto tra le montagne si dice appaia Dio.
Nella speranza di salvare la sorella che la madre e il prete del paese credono morta, i protagonisti Maria e Toni affrontano così un viaggio tra le montagne alla ricerca di Dio.
“In Veneto per il cinema c’è ancora tanto da fare”
“Portare a visibilità nazionale progetti ideati e prodotti, spesso con grande difficoltà nel reperimento di fondi e risorse, nella mia regione, il Veneto, è un buon risultato di cui sono felice– commenta Lorenzo Pezzano -. Nonostante infatti molti considerino questa Regione “terra di cinema”, c’è ancora molto lavoro da fare perché vengano riconosciuti i professionisti che qui vivono e cercano di lavorare. Venezia e il Veneto sono un set a cielo aperto che offre un’ampia varietà di location, arrivano produzioni da tutta Italia e da tutto il mondo. Purtroppo però troppo spesso vengono meno le occasioni di coinvolgimento delle maestranze locali. Proprio per questo, con alcuni colleghi stiamo creando una rete di professionisti dell’audiovisivo con l’obiettivo di arrivare a costituire una vera e propria associazione che possa dialogare con le istituzioni e creare opportunità professionali nel settore.
Faccio già parte del Collettivo Chiaro Scuro che riunisce i direttori di fotografia: spero che l’unione faccia la forza e che la futura associazione favorisca la nascita di nuove case di produzione cinematografica e lo sviluppo di progetti che coinvolgano i tanti professionisti che faticano a collocarsi”.