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Corte penale internazionale: un magistrato italiano indagherà sui crimini di guerra in Ucraina

Corte penale internazionale: un magistrato italiano indagherà sui crimini di guerra in Ucraina
THE HAGUE, 17 October 2018 - Entrance and main gate of the International Criminal Court building under a sunny and blue autumn sky behind a dune with small leafless trees

Da Vienna il rapporto ufficiale dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa

E’ il magistrato italiano Rosario Aitala, 54 anni, professore di diritto internazionale penale alla Luiss ed ex funzionario di Polizia, uno dei tre componenti della Corte penale internazionale dell’Aja chiamati a stabilire se la Russia ha commesso crimini di guerra in Ucraina.
Con i due giudici Antoine Kesia-Mbe Mindua e Tomoko Akane, che subentreranno nella seconda sezione istruttoria, esaminerà il fascicolo sui massacri commessi in città come Mariupol, Bucha, Irpin, Kharkiv e in tutta la regione di Kiev diventate simbolo della guerra e tristemente famose per le esecuzioni di civili.

Da Vienna il rapporto Osce e il Meccanismo di Mosca

Spetterà dunque ad Aitala con gli altri due componenti del collegio della Cpi giudicare i presunti crimini di guerra commessi dall’esercito di Putin dall’inizio dell’invasione che ha scatenato il conflitto in terra ucraina fino ad oggi. Tanti gli orrori sui quali dovranno pronunciarsi: dalle bombe sull’ospedale pediatrico di Mariupol alle fosse comuni e ai corpi senza vita per le strade di Bucha, agli stupri e alle torture, oltre ai saccheggi nelle varie città.

corte penale internazionale
Il magistrato italiano della Corte penale internazionale dell’Aja Rosario Aitala

Intanto, un primo passo in questa direzione arriva da Vienna.
Nella capitale austriaca è stato presentato il rapporto ufficiale dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa.
Il documento mette nero su bianco che «nel primo mese di occupazione russa di alcune regioni dell’Ucraina sono emersi chiari schemi di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze armate russe. Il rapporto riguarda solo gli eventi dal 24 febbraio al 1 aprile. Non comprende quindi le successive atrocità di Bucha e altre località alla periferia di Kiev verificatesi successivamente.

Il sostegno UE, dall’Olanda 1 milione di euro

«L’Unione europea sosterrà le indagini sui crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina», ha dichiarato l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell .
Intanto il ministro degli esteri olandese Wopke Hoekstra ha promesso un contributo extra del suo Paese di un milione di euro alla Corte penale internazionale (Cpi) per supportare le indagini. «Il lavoro del Cpi è uno dei principali processi per ottenere giustizia per il popolo ucraino», ha detto invitando i ministri dell’Ue ad assumer un ruolo guida per garantire che la Corte disponga dei finanziamenti necessari.

Silvia Bolognini

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