Sulla creatività dei giovani e sulla loro voglia di fare impresa punta il concorso Crea Lavoro promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Veneto. Ai migliori 20 progetti, selezionati da una giuria composta da grandi nomi dell’industria veneta, 50mila euro ciascuno per sostenere l’occupazione giovanile facilitando la nascita di nuove imprese under35
DI FILIPPO SANTELLI
In Veneto la voglia di fare impresa è ancora tanta. Anche tra le nuove generazioni. I giovani sono tra le categorie più colpite da questi anni di crisi. A marzo 2012 uno su tre, tra i 15 e i 24 anni, era disoccupato. Ma senza stipendio non vuol dire scoraggiati: così sono ben 335 i ragazzi che hanno risposto al bando Crea Lavoro promosso dall’assessore ai Servizi sociali Remo Sernagiotto, inviando alla Regione i loro progetti di start up. Il concorso cerca di sostenere l’occupazione giovanile facilitando la nascita di nuove imprese under35. I migliori 20 progetti, selezionati da una giuria composta da grandi nomi dell’industria veneta, riceveranno 50mila euro ciascuno. Un aiuto per avviare l’attività oppure, per chi già lavora, uno specifico progetto all’interno dell’azienda. In entrambi i casi, un modo per dare ad aspiranti imprenditori l’opportunità di realizzare le loro idee. E portare linfa vitale all’industria veneta.
«Le domande sono molte più di quanto ci aspettassimo e tutte di grande qualità – commenta Mario Modolo, referente dell’iniziativa in Regione – per noi è un ottimo risultato».
Per chi dovrà stabilire i vincitori, un compito difficile: «Solo il merito deve contare – spiega Modolo – per questo abbiamo affidato l’incarico a illustri esponenti della nostra imprenditoria». Come Luigi Brugnaro, presidente di Umana e di Confindustria Venezia, o Fabio Franceschi, numero uno di Grafica Veneta.
A dirigere i lavori della giuria sarà il patron di Geox Mario Moretti Polegato: «Quando me l’hanno proposto ho accettato subito – racconta – da vent’anni ripeto che il bene più prezioso in Italia è la creatività. Fa parte del nostro DNA e nel Nord Est è ancora più vivida e forte. Il grande numero di domande non mi stupisce, mi soddisfa». Innovazione, attenzione per l’ambiente, capacità di creare occupazione e attirare nuovi investimenti. Ecco i criteri sulla base dei quali verranno scelti i progetti da finanziare. «Ma conterà anche il legame con il territorio, la riscoperta e la valorizzazione di elementi tradizionali della cultura veneta» spiega Polegato. Come l’artigianato, che un recente studio della Cgia di Mestre ha rivelato essere, anche in tempo di crisi, un settore capace di creare occupazione. Dei 45mila posti di lavoro vacanti in Italia nel 2011 la gran parte erano proprio mestieri tradizionali. Un occhio di riguardo dunque per i progetti legati al “saper fare”. E grande attenzione alle categorie più deboli: i disoccupati, i lavoratori in cassa integrazione e le donne. Il bando elenca i principi generali, saranno poi i giurati sulla base della loro esperienza a stabilire che peso dare ai singoli criteri.
In totale la Regione mette a disposizione 1 milione di euro. Per partecipare i ragazzi hanno inviato un dossier sul proprio progetto di impresa con tanto di business plan dettagliato a dimostrarne la solidità. I vincitori potranno “portare in dote” la loro idea ad un’azienda già operativa nel settore, entrando a farne parte come soci o con un ruolo direzionale. Oppure potranno fondarne una nuova: è proprio questa l’ipotesi più gettonata tra i ragazzi che hanno partecipato. Qualche esempio? Prima che la giuria si esprima non si può entrare nel dettaglio: «Dico solo – racconta Modolo – che i progetti spaziano dalla tecnologia all’artigianato. Tanti puntano sul turismo con l’intento di far scoprire agli stranieri le bellezze del territorio veneto». Il verdetto dovrebbe arrivare entro il 15 giugno, i 20 assegni da 50mila euro subito dopo. La competizione è tanta, visto il numero dei partecipanti. Per gli esclusi però ci saranno altre opportunità: «Gli imprenditori erano entusiasti nel vedere tanti progetti interessanti – rivela Modolo – alcuni ci hanno manifestato l’intenzione di finanziarli di tasca propria, se più di 20 dovessero rispondere ai criteri». Da parte sua la Regione punta a replicare l’iniziativa a breve: «Ci piacerebbe farlo diventare un bando annuale, se riuscissimo a trovare i fondi necessari» conclude Modolo. Tanti giovani, lì fuori, non aspettano altro.
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CREARE LAVORO
20 Maggio 2012
A mio avviso il modo migliore per creare lavoro è quello di ideare un’attività basata sulle proprie passioni, cioè quello che realmente ci piace fare, a quel punto non si parla più di lavoro ma di un modo di guadagnare soldi lontano dagli schemi classici della società moderna, cioè le 8-10 ore al giorno, i weekend passati nei centri commerciali e i soldi spesi per cose inutili. In questo modo è possibile crearsi lavoro semplicemente ridefinendo il concetto di lavoro, che come oggi è impostato, è solo uno sfruttamento di massa delle persone da parte del sistema.
grazie per l’articolo, assolutamente interessante!