Nell’ultima Cabina di regiadi venerdì scorso, 20 agosto, la Sicilia è riuscita a mantenere la colorazione “bianca” nella classificazione del rischio legata alla diffusione del contagio da Covid-19.
Di fatto, però, da domani, martedì 24 agosto, in 55 comuni dell’isola torneranno comunque ad applicarsi le limitazioni previste dalle fasce superiori, in 2 casi addirittura quella “arancione”.
È l’effetto dell’ordinanza firmata domenica 22 agosto dal presidente della Regione, Nello Musumeci.
I comuni arancioni e gialli
Dal 24 agosto e fino al 2 settembre compreso, le disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale per la cosiddetta “zona arancione” si applicheranno nei territori comunali di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, e Barrafranca, in provincia di Enna.
Per gli altri 53 comuni (indicati nell’allegato “A”), invece, l’ordinanza indica espressamente le misure aggiuntive, sostanzialmente coincidenti con quelle della “zona gialla”, in vigore fino al 6 settembre.
Si tratta cioè dell’uso obbligatorio delle mascherine al chiuso e nei luoghi all’aperto “ove sono presenti più soggetti”, con le eccezione i dei bambini sotto i 12 anni, di chi effettua sport all’aperto e di chi è affetto da patologie incompatibili; del divieto di assembramento nelle aree pubbliche; dell’obbligo di tampone rinofaringeo effettuato nelle 48 ore precedenti per gli operatori e i partecipanti a banchetti ed eventi privati.
I motivi dell’ordinanza siciliana
L’ordinanza è arrivata a chiusura di una giornata in cui, in Sicilia, si sono registrati 1.350 nuovi contagi e 6 decessi.
La motivazione al provvedimento, che come ha sottolineato il presidente Musumeci contiene “misure sofferte ma ragionate”, è però legata non solo al preoccupante andamento dei contagi, con un’incidenza, nei 55 comuni, superiore a 150 casi per 100 mila abitanti nella settimana dal 13 al 19 agosto.
A questo dato, infatti, si unisce quello dell’andamento a rilento della campagna vaccinale.
Nei territori (tra questi Licata, Gela, Aci Castello, Piazza Armerina, Villafranca Tirrena, Capaci, Comiso, Noto e Castellammare del Golfo) che passano in giallo, la percentuale di vaccinati è inferiore al 60%.
«Questo modello che inizia con i 55 Comuni – ha precisato il governatore – potrà essere adottato anche in altri casi».
Il tavolo permanente a sostegno della vaccinazione
L’ordinanza siciliana prevede intanto che i direttori generali delle Aziende sanitarie competenti nei 55 Comuni promuovano “con immediatezza” un tavolo tecnico finalizzato al raggiungimento del previsto target del 70% dei vaccinati in prima dose nel territorio comunale. A tal fine, saranno coinvolti anche i sindaci, il direttore del Distretto territorialmente competente e una rappresentanza di medici di base e pediatri di libera scelta.
“Alla scadenza dell’efficacia della presente ordinanza – conclude l’atto regionale – il Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente monitora i livelli di adesione alla campagna vaccinale e la diffusione del contagio. Nel caso di mancata progressione del target previsto di vaccinati e di concomitante diffusione del contagio superiore al parametro di 250, con separata ordinanza saranno disposte le ulteriori misure di contenimento”.
Alberto Minazzi