Il 31 marzo cessa in Italia lo stato di emergenza per motivi sanitari.
A partire dal giorno successivo, quindi, ci saranno dei cambiamenti.
Il Governo sta infatti lavorando per l’allentamento delle misure e le riaperture totali in settori ancora penalizzati dalla pandemia.
La prossima settimana, dunque, ci sarà un nuovo decreto.
L’obiettivo è quello di arrivare all’abolizione del certificato Verde Covid 19 entro l’estate.
Nel frattempo, il Super Green Pass (da vaccino o guarigione) già dall’1 aprile non sarà più necessario per alberghi e trasporti.
Trasporti e lavoro
La Cabina di Regia sta dunque ponendo le basi per la fine delle restrizioni.
Mentre da ieri, 10 marzo, sono state riaperte le visite nei reparti non Covid degli ospedali e nelle Rsa.
Si entra per 45 minuti con terza dose di vaccino o tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore e mascherina FFP2.
Dall’ 1 aprile novità riguarderanno anche i trasporti. Per chi sale su un mezzo pubblico, dall’aereo al bus, basterà essere in possesso del Green Pass base quindi quello da tampone negativo.
Resta al momento ancora aperto il dibattito sulle restrizioni da mantenere.
Per quanto riguarda i luoghi di lavoro perché chi ha più di 50 anni possa accedere anche senza Super Green Pass si ipotizza la data del 1 maggio.
Dipenderà dall’andamento dei contagi. Per ora, in ogni caso, l’obbligo del vaccino per questa categoria di lavoratori è valido fino al 15 giugno.
Allo scadere dello stato di emergenza le aziende dovranno anche contrattare con dipendenti e sindacati come declinare le nuove regole che regolamenteranno il lavoro (smart working e in presenza) da quel momento in poi.
Dove non sarà più richiesto il Green Pass
L’obbligo di mostrare il Green Pass decadrà dal 1 aprile per tutte le attività all’aperto.
Non servirà quindi per sedersi ai tavolini esterni dei locali, per assistere a spettacoli o eventi sportivi all’aria aperta, per visitare mercatini e fiere.
Il Governo sta lavorando anche sulla richiesta di togliere anche l’obbligo del Green Pass base per gli ospiti degli hotel.
Una misura che in vista anche della bella stagione e delle aperture degli altri Paesi, servirebbe a incentivare il turismo e a non costringere chi arriva dall’estero con il solo tampone a fare continui test se trascorre alcuni giorni in albergo.
Progressivamente, sempre seguendo l’andamento della circolazione del virus, saranno eliminati prima il distanziamento, poi le mascherine al chiuso.
L’ipotesi è che questo accada entro Pasqua.
Il Covid oggi in Italia
In attesa del nuovo decreto che porterà un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità, in questi giorni i numeri dell’andamento contagi sono in controtendenza.
Nella giornata di ieri (10 marzo 2022) sono stati registrati oltre 54 mila contagi totali, 136 morti ed è salito l’indice di positività. L’incidenza aumenta a 510 casi su 100 mila abitanti e sono in aumento quelli con la comparsa di sintomi così come quelli rilevati da tracciamento.
Migliorano per contro i numeri relativi ai ricoveri in terapie intensive e reparti ospedalieri.
Le prime hanno registrato un tasso di occupazione al 5,5% contro il 6,6% del 3 marzo. Per quanto riguarda le aree mediche, l’occupazione a livello nazionale è al 12,9% contro il 14,7%.
Secondo la Fondazione Gimbe, che monitora l’andamento pandemico, i casi sono aumentati in metà delle province italiane ma ci vorrà ancora una settimana per capire se siamo di fronte a una nuova ondata della pandemia.
Da parte sua, il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri sottolinea che «non dobbiamo allarmarci eccessivamente. La variante Omicron circola ancora insieme alle sue sottovarianti ancora più contagiose, ma che non portano con sé un maggior rischio clinico».
Silvia Bolognini