Il monitoraggio settimanale della Fondazione bolognese conferma l’impennata del contagio
Già la scorsa settimana, dopo il +58,9% di contagi, il +14,4% dei ricoveri ordinari e il +12,6% delle terapie intensive nell’arco di 7 giorni, si era parlato di “impennata” del Covid, a sottolineare che la circolazione del Sars-CoV-2 ha ripreso la forte ascesa e ormai siamo in piena “ondata estiva”.
La riprova arriva adesso, con il nuovo aggiornamento del monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe di Bologna.
Nella settimana dal 22 al 28 giugno, si è infatti registrato un ulteriore +50,4% di nuovi positivi (esattamente 384.093), +25,7% di pazienti ospedalieri, +15% di ricoverati in rianimazione, oltre a un +16,3% dei decessi.
“La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 – commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – unitamente al calo di attenzione generale e all’abolizione dell’obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, hanno determinato un netto aumento della circolazione virale con effetti già evidenti anche sugli ospedali. Per arginare la circolazione virale – prosegue Cartabellotta – è fondamentale indossare la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto. E in questa fase è inaccettabile che la somministrazione delle quarte dosi per i pazienti vulnerabili rimanga al palo”.
L’ondata estiva: i numeri
Il presidente di Gimbe sottolinea che “in area medica in 18 giorni i posti letto occupati da pazienti Covid sono quasi 2.000 in più, superando in alcune regioni il 15% dell’occupazione, con inevitabile impatto sull’erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie”.
Nell’ultima settimana, i ricoveri con sintomi sono passati esattamente da 4.803 a 6.035 e le terapie intensive da 206 a 237.
Le altre cifre registrate nella settimana tra il 22 e il 28 giugno parlano di 392 decessi e 172.257 (+29%) persone finite in isolamento domiciliare (con il totale ora a 767.178).
I casi sono in crescita in tutte le regioni (dal 27,7% della Lombardia all’80,2% del Molise), con un’incidenza superiore ai 500 casi ogni 100 mila abitanti in ben 75 province.
L’invito alla cautela della Fondazione si basa su alcune ragioni. La prima è che il numero degli attualmente positivi, 773.450 (+28,9%), è “largamente sottostimato per il massiccio aumento dei tamponi fai-da-te”. In secondo luogo, “è impossibile prevedere l’entità di questa risalita dei casi che avrà un proporzionale impatto sugli ospedali”.
La campagna vaccinale e le reinfezioni
L’ultimo aspetto su cui Cartabellotta invita alla riflessione è “lo stallo della campagna vaccinale, che ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa: 4,05 milioni di non vaccinati, 5,54 milioni senza terza dose e 3,99 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose”.
Le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose (88,1% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (88,6%) sono ferme. E tra i 6,85 milioni di non vaccinati, solo 2,8 sono persone guarite da Covid e quindi protette solo temporaneamente. I guariti che non possono ricevere il primo booster nell’immediato sono invece 2,4 milioni.
“Il calo della copertura vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, l’incremento della mortalità negli over 80 e il consolidamento delle evidenze scientifiche sull’efficacia della quarta dose nel ridurla – dice il presidente di Gimbe – impongono di accelerare ora la copertura con la quarta dose in tutti i pazienti inseriti nella platea”
Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, sottolinea Gimbe, tra il 24 agosto 2021 e 22 giugno 2022 sono infine state registrate in Italia oltre 556 mila reinfezioni (il 4% del totale dei casi). Nella settimana tra il 16 e il 22 giugno sono state 23.651, con un’incidenza all’8,4%, rispetto al 7,5% della settimana precedente.