L’aggiornamento del monitoraggio della Fondazione Gimbe: fase di plateau, ma non abbassare la guardia
Quella del 2022 sarà finalmente per gli Italiani, dopo 2 anni, la prima Pasqua fuori dall’emergenza-Covid. Ma, in attesa di capire il reale impatto delle nuove mutazioni del virus Sars-CoV-2, tra Omicron 4 e 5 e varianti ricombinanti Xe e Xj, non è ancora il caso di mollare sul fronte della prevenzione per proteggersi dal contagio.
“La circolazione del virus rimane ancora molto elevata. Indispensabile evitare assembramenti e soprattutto utilizzare le mascherine al chiuso” è il commento-invito per le prossime festività del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, nel nuovo aggiornamento settimanale del monitoraggio indipendente sull’andamento della pandemia.
I nuovi contagi
Il periodo preso in considerazione è quello dei giorni tra il 6 e il 12 aprile.
Per la seconda settimana consecutiva, è continuata la flessione del numero di nuovi contagi, che sono passati da 469.479 a 438.751 (-6,5%).
In realtà, la situazione si presenta a macchie di leopardo, con 6 regioni in crescita (a partire dalla Valle d’Aosta, con un +27,4%) e le restanti in calo (spicca il -20,1% della Basilicata).
Il dato è ancor più variegato a livello provinciale, con 30 province con nuovi casi in crescita e 75 in calo. In 7 province (a partire da Avellino con 1.153) l’incidenza dei nuovi positivi su 100 mila abitanti supera quota 1.000.
Fase di plateau
Sostanzialmente stabile il dato dell’ospedalizzazione con 39 posti letto occupati in meno (-0,4%) da pazienti con sintomi in area medica e 8 (-1,7%) nelle terapie intensive.
Il dato più significativo è probabilmente però quello dei decessi, che sono finalmente tornati sotto la soglia di 1.000 (929) in una settimana, con un decremento rispetto al precedente monitoraggio pari al -11,4%.
Diminuzione infine con la stessa percentuale, -3,6%, sia per gli attualmente positivi che per le persone in isolamento domiciliare. “Tutti gli indicatori – commenta Cartabellotta – certificano una fase di plateau”.
Vaccinazioni: flop per la quarta dose
Un dato che induce alla riflessione, tant’è che il presidente della Fondazione Gimbe non esita a parlare di “un vero e proprio flop, alimentato dal senso di diffidenza per un ulteriore richiamo”, è quello relativo alle quarte dosi.
Il dato nazionale indica una copertura per gli immunocompromessi, a un mese e mezzo dall’avvio della nuova fase della campagna vaccinale, pari all’8,9%.
Le dosi somministrate sono esattamente 70.598, con “rilevanti differenze regionali”.
La popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino, al 13 aprile, è intanto arrivata all’85,6%, con l’84,1% che ha completato il ciclo vaccinale e oltre 39 milioni di terze dosi inoculate.
Dei 6,9 milioni di non vaccinati, 2,65 sono guariti dal Covid da meno di 180 giorni.
Alberto Minazzi