La regione Molise è la prima zona verde italiana nell’Unione europea.
E’ quanto ha comunicato l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) nel suo monitoraggio settimanale.
La regione italiana è tra le prime sette in tutta Europa insieme a Malta, Finlandia, Islanda, due zone della Polonia e due zone della Romania.
Il Molise risulta verde perché da 14 giorni l‘incidenza è sotto i 25 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di positività è inferiore al 4%.
Il resto dell’Italia è classificato come arancione ovvero meno di 50 casi per 100mila e il tasso pari al 4% o superiore, tranne la Calabria che è in rosso con valori tra i 50 e i 150 ogni 100mila. Oltre alla Calabria, in rosso anche Basilicata e Valle d’Aosta.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che monitora settimanalmente l’andamento del Coronavirus negli stati UE, suddivide in cinque fasce di colori l’andamento di ogni Paese.
Zona arancione, con meno di 50 nuovi casi positivi ogni 100 mila abitanti e il tasso di positività al 4% o superiore, oppure con un numero di nuovi positivi compreso tra i 25 e i 150 casi ogni 100 mila abitanti e il tasso di positività sotto il 4%.
Zona rossa, con un numero di nuovi positivi compreso tra i 50 e i 150 casi ogni 100 mila abitanti e il tasso di positività al 4% o superiore, o con un numero di di nuovi positivi compreso tra i 150 e i 500 casi ogni 100 mila abitanti.
Zona rosso scuro, con più di 500 casi ogni 100 mila abitanti.
Zona grigia, se i dati sono insufficienti o se il numero di test effettuati scende sotto 300 ogni 100 mila abitanti.
I dati indicano inequivocabilmente una discesa dei contagi e dell’indice Rt, che questa settimana ha toccato 0,68 (con un range 0,65-0,75) rispetto allo 0,72 della scorsa settimana.
Su questi nuovi dati, in Italia, sta proprio oggi discutendo la cabina di regia che arriverà entro sera a ufficializzare il passaggio dei colori delle varie regioni. E’ atteso il bianco per Veneto, Abruzzo, Umbria e Liguria.
Attesa per oggi anche l’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza che disciplinerà i posti a tavola nei ristoranti. All’aperto non ci sarà più il limite delle 4 persone non conviventi sedute attorno allo stesso tavolo, mentre al chiuso si passerà da quattro a sei commensali.
