Allenta la pressione sulle strutture ospedaliere italiane. Terapie intensive e ricoveri ordinari, da qualche giorno, infatti, sono stabili.
Secondo gli ultimi dati Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali) l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è stazionaria sulla media del 16%.
L’occupazione più alta, nelle terapie intensive, si registra nella provincia autonoma di Trento, che arriva al 28%. La più bassa in Basilicata, con il 5%.
Nel dettaglio per quanto riguarda la terapia intensiva è in aumento di 1 punto in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento e Piemonte, mentre per l’Umbria la crescita è di 4 punti percentuali. Sempre di 1 punto percentuale scendono Basilicata, Calabria, Liguria, Marche e provincia autonoma di Bolzano. Le altre regioni e province autonome restano stabili.
Si è stabilizzata anche l’occupazione media da parte di pazienti ricoverati in area non critica che da quattro giorni conferma una media del 30%.
Con ovviamente dei distinguo regionali. Il Friuli Venezia Giulia, infatti, si attesta al 40%. Le altre regioni registrano un incremento minore di 1 punto. Sono la Liguria, province autonome di Bolzano e Trento e Umbria. Quelle che invece registrano un calo sempre di un punto sono la Sicilia e la Toscana. Il Molise scende di 3 punti e arriva al 20% di occupazione, mentre la Valle d’Aosta con – 4 punti arriva al 41%.
Secondo il bollettino del Ministero della Salute del 31 gennaio sono 57.715 i nuovi casi di Covid e 349 le vittime.
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Covid in Italia: stabilizzati ricoveri e terapie intensive
31 Gennaio 2022
Tag: covid