La circolare del Ministero della Salute dà il via alla campagna vaccinale dei richiami in vista dell’autunno
Si partirà, come sempre, con la priorità riservata a chi ha più di 60 anni e chi presenta elevate fragilità e ancora non ha effettuato la cosiddetta “quarta dose”.
Ma, come ha chiarito il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, Nicola Magrini, la somministrazione potrà avvenire anche per tutti “gli under 60 che lo chiederanno”.
La nuova campagna vaccinale contro il Covid, quella caratterizzata dall’utilizzo di sieri bivalenti aggiornati alla variante Omicron, parte da oggi, 12 settembre 2022, con l’autorizzazione del Ministero della Sanità (con l’apposita circolare pubblicata alla fine della scorsa settimana) a prenotare le dosi e iniziare a somministrare il secondo booster.
Il nuovo booster: cosa c’è da sapere
Non ci sono però solo coloro che hanno fin qui effettuato la terza dose, al centro della campagna vaccinale.
A chiedere il nuovo booster porranno essere anche tutti coloro che, avendo più di 12 anni di età, non si siano sottoposti al primo richiamo, indipendentemente dal tipo di vaccino utilizzato per il ciclo primario.
Tra le somministrazioni, in ogni caso, devono trascorrere almeno 4 mesi.
La finestra di 120 giorni (in questo caso dal tampone positivo) vale anche per coloro che, dopo essersi vaccinati, hanno contratto il contagio da Sars-CoV-2.
La circolare, infatti, raccomanda il booster anche a chi è guarito dal Covid.
Non è invece per ora prevista una quinta dose.
Nemmeno per chi ha effettuato la quarta con il vaccino classico, che comunque garantisce una copertura anche verso Omicron.
La campagna vaccinale e i sieri utilizzati
La campagna vaccinale sarà organizzata a livello locale dalle Regioni, in sinergia con la task force del Governo guidata dal generale Tommaso Petroni.
In questa fase, per le somministrazioni, oltre ai grandi hub già al centro della precedente campagna, si punta anche su farmacie e medici di famiglia.
Come ha annunciato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, per settembre sono attese in arrivo in Italia 19 milioni di dosi.
I vaccini utilizzati sono quelli bivalenti sviluppati da Pfizer e Moderna, in grado di proteggere sia dal virus originario di Wuhan che dalla variante Omicron 1.
I due sieri a rna messaggero sono stati approvati dall’Agenzia europea dei medicinali Ema e poi, il 5 settembre, anche dall’Aifa.
A breve, Ema dovrebbe autorizzare anche un nuovo vaccino tarato su Omicron 4 e 5, anche se non dovrebbe essere concessa al cittadino la possibilità di scegliere quale farsi iniettare.
Verso vaccini orali e nasali?
La ricerca di nuove risposte al Covid, in ogni caso, non si ferma. E la nuova strada su cui sembrano puntare con decisione le big pharma è quella di sviluppare vaccini somministrabili attraverso spray o gocce da assumere per via orale o nasale.
Sono oltre un centinaio i vaccini di questo tipo allo studio, con il primo booster inalabile che ha appena ricevuto il via libera all’utilizzo in Cina.
Il vantaggio dei vaccini assunti per bocca o naso, già utilizzati per altre malattie come l’influenza, è quello di stimolare la cosiddetta “immunità mucosale”, derivante dalle mucose delle vie aeree principali da cui il virus entra nell’organismo.
Grazie a questo tipo di protezione, si può bloccare subito il virus e si spera di arrivare a una “immunità sterilizzante”, che prevenga anche i casi lievi di malattia e freni ulteriormente la diffusione del contagio.
Alberto Minazzi