Un emendamento approvato in Senato rende meno restrittive le ultime limitazioni, a partire dagli isolamenti. I contagi frenano, ma sono 14,8 milioni i morti nel mondo per la pandemia
Il Senato ha approvato modifiche meno restrittive alle ultime limitazioni rimaste in vigore per proteggerci dal Covid.
Le nuove regole si trovano in un emendamento al decreto “Rave” e, per renderle operative, manca adesso solo il passaggio alla Camera, che avverrà negli ultimi giorni del 2022, mentre si attendono chiarimenti anche dal Ministero della Salute.
Dagli ultimi aggiornamenti emerge un rallentamento della crescita della diffusione dei contagi nel nostro Paese, nonostante sia ormai imminente l’arrivo dell’inverno.
Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato sulla rivista Nature, ha stimato intanto in almeno 14,8 milioni, in tutto il mondo, le vittime, dirette e indirette, del Sars-CoV-2 tra il 2020 e il 2021.
Covid: le novità in arrivo
Tra le modifiche alle norme di comportamento che hanno avuto il via libera a Palazzo Madama, pur restando l’obbligo di isolamento per i positivi al Covid rilevati con tampone, al termine dei 5 giorni non sarà più necessario il test di controllo per attestare l’avvenuta negativizzazione.
Al riguardo, resta da capire quale sarà l’orientamento del Ministero riguardo a chi, finito il periodo di quarantena, manifesti ancora dei sintomi.
Dimezzato, da 10 a 5 giorni, anche il periodo di autosorveglianza per chi ha avuto contatti stretti con i positivi.
A scomparire del tutto, invece, sarà il green pass.
Il certificato verde, attualmente, è ancora richiesto per chi intende entrare in alcune strutture di assistenza, come quelle residenziali, le socio-assistenziali, le sociosanitarie, ma anche gli hospice, i reparti di degenza delle strutture ospedaliere e le sale di aspetto dei pronto soccorso. Saranno infine sospesi i procedimenti che hanno comminato una sanzione da 100 euro a chi, al 15 giugno, non risultava in regola con la vaccinazione avendo già compiuto 50 anni.
Il “conto” del Covid
L’eredità lasciata dalla pandemia è stata comunque estremamente pesante. Nonostante la prudenza nelle stime, l’Oms ha calcolato che sono state quasi 15 milioni in più rispetto alle medie di mortalità precedenti le persone che hanno perso la vita a causa del Covid nei due anni scorsi, in cui il virus ha messo sotto scacco l’intero pianeta.
Nel conto non rientrano solo i contagiati, ma anche chi non ha potuto accedere ai servizi sanitari sospesi a causa della pandemia.
Anzi, questi ultimi sarebbero stati quasi il triplo di chi è deceduto per la malattia.
Quanto all’attualità, infine, la frenata della diffusione del Covid continua, con un incremento settimanale di pazienti attestato al +4,6% rispetto al +15% di sette giorni prima e al +19,5% di fine novembre. Anzi, sottolineano i medici, a riempire le terapie intensive sono adesso molti più pazienti fragili che hanno contratto l’influenza rispetto a quelli che si sono ammalati di Covid, per i quali la rete Fiaso ha registrato una discesa del -7,9%. Merito della vaccinazione, perché il 34% dei pazienti finiti in rianimazione non ha ricevuto nemmeno una dose.
Alberto Minazzi