Mancano un paio di giorni all’ultimo weekend di novembre e già in molti stanno pensando, in tempi di restrizioni, cosa organizzare.
Se la pandemia ha minacciato la nostra salute e messo a repentaglio il nostro lavoro, componenti fondamentali della nostra vita, ci ha infatti privato anche di una grande gioia: quella di poter viaggiare, conoscere arte, storia e cultura di Paesi diversi dal nostro, l’opportunità di scoprire luoghi fantastici e conoscere persone interessanti.
E se in questo periodo in cui la maggior parte di noi è costretta a stare a casa si potesse viaggiare da un continente all’altro comodamente seduti sul proprio divano, magari mentre si sorseggia una bibita o si mangiano dei pop corn?
Una piattaforma dalla quale prendere il volo
E’ quello che hanno pensato John e Liam, due ragazzi di Londra, quando hanno lasciato la loro piattaforma www.virtualtrips.io , dov’ è possibile seguire in streaming, in tempo reale (in lingua inglese), i tour di alcune guide sparse in po’ in tutto il mondo.
“Io lavoravo per un importante studio legale della city, che ora ho lasciato per dedicarmi a tempo pieno al progetto Virtual Trips – racconta John – mentre Liam è un ingegnere informatico. Siamo amici da molti anni, abbiamo frequentato il college assieme ad Oxford, e ci piace moltissimo viaggiare. Quando purtroppo la pandemia ha limitato gli spostamenti, ci è venuta l’idea di lanciare questa piattaforma per permettere comunque alla gente di conoscere luoghi e culture diverse restandosene comodamente a casa. Credo che il nostro punto di forza sia che, oltre che vedere posti bellissimi, ci sia un’impostazione molto umana e personale nell’interazione con le guide e si abbia così la possibilità di conoscere il punto di vista di chi vive tutti i giorni le abitudini e le curiosità di una città”.
A Parigi, Londra, Venezia e New York con pochi clic
Partecipare ai tour è semplicissimo: si scelgono la città e il tour cui si è interessati, si controlla l’orario di partenza previsto, si accede al sito e ci si connette (al momento solamente da computer e non da telefono).Il gioco è fatto. Inizia il viaggio.
A percorrere i luoghi è per noi, dall’altra parte del mondo, una guida con la quale si può interagire tramite chat, chiedere informazioni, rispondere alle battute, e c’è anche una mappa per visualizzare la posizione all’interno della città (magari per ritornare a visitare gli stessi posti da soli quando si potrà tornare a viaggiare).
Non è ovviamente come partecipare ad un tour “in presenza” ma è davvero la soluzione che più ci si avvicina.
Quanto costa, vi starete chiedendo a questo punto, un virtual tour?
Nulla. Solo una mancia libera che, se volete, si lascia direttamente da un pulsante che si trova sul sito.
Il progetto è naturalmente anche un modo per dare supporto alle guide turistiche, che in questi mesi, a causa dell’emergenza covid-19, hanno visto assottigliarsi, se non addirittura sparire, le proprie entrate economiche.
Il mondo è la mia ostrica
Che si tratti di un’idea vincente lo dimostra il fatto che un paio di mesi fa erano solamente tre le città che si potevano visitare virtualmente, assieme a Florent a Parigi, Andrea a Venezia e ad Antony a Londra.Ora sono oltre quindici le location, sparse nei vari continenti.
Si può quindi decidere di visitare anche Copenaghen con Heather, Los Angeles con Linda, Tel Aviv con Tomer, Budapest con Adan e ZsuZsi, il Parco di Yellowstone con Ashea, Berlino con Martin, Melbourne con Joshua, Tunisi e Cartagine con Mohamed, Lisbona con Igor e Ines, Mosca con Anna, New York con Aaron e Patrick, Barcellona con Josep, Roma con Sara, Micky e Adry, e Filadelfia con Aaron.
La lista delle città si allunga
“Siamo contentissimi di come questo progetto sta crescendo e del gruppo di lavoro che si è andato a formare – spiega John –. Non so ancora dove saremo tra un anno, ma certo non è finita qui, ci sono almeno altre dieci città al palo, pronte per iniziare, e altre si aggiungeranno. So poi che continueremo a darci da fare per imparare e migliorare, perché la qualità, sia tecnica che esperienziale, è stato sin dall’inizio il nostro obbiettivo primario. Sono convinto poi che la cosa non finirà una volta che si supereranno le costrizioni per la pandemia, e si potrà muoversi tra un paese e l’altro. Stiamo aprendo una nuova fetta di mercato, che potrà essere utilizzata da chi magari vuole saperne di più prima di visitare una città o da chi ha curiosità ed interesse, ma non ha le risorse necessarie per viaggiare molto”.