Il Veneto ha superato il milione di dosi di vaccino. E prosegue con le cure con anticorpi monoclonali: su 286 somministrazioni effettuate in Italia, metà sono state effettuate in Veneto.
La regione è tornata anche in fascia arancione. “Ma non è questo un gioco a premi e non abbiamo vinto niente visto che i nostri dati di Rt e incidenza sono comunque ai limiti – ha commentato il presidente Luca Zaia -. Sono convinto, guardando l’altalena degli ultimi giorni, che non abbiamo ancora imboccato la via della discesa delle curve. Perché è obiettivo che il virus c’è ancora, così come c’è pressione sugli ospedali”.
La valutazione del presidente del Veneto sulle fasce è però a più ampio raggio: “Il modello va assolutamente ritarato nei tempi più rapidi, altrimenti c’è il rischio di correre dietro a parametri che non hanno più senso. I 21 parametri attuali giorno dopo giorno diventano sempre più anacronistici, perché costruiti in un momento epidemiologico e di infezione in cui non c’erano la diagnostica, le cure e i vaccini su cui possiamo contare oggi”. Sul tema, in ogni caso, è già al lavoro un gruppo nazionale di esperti che fa riferimento al direttore della Prevenzione del Veneto, Francesca Russo.
Pandemia ed economia
Recovery fund e prospettive economiche saranno invece il probabile tema dell’incontro tra Regioni e Presidenza del Consiglio fissato per giovedì 8 aprile.
“Come governatori – ha anticipato Zaia – non abbiamo ancora consolidato le richieste. Puntiamo a trovare una via di mezzo tra la voglia di aprire e le misure per preservare la salute dei cittadini. Perché, a fianco delle questioni sanitarie, ci sono da tenere in considerazione anche problemi economici, sociali e psicologici. Le Regioni sono le uniche realtà in grado di mettere a terra gli investimenti, perché hanno col territorio il rapporto necessario per riuscire a realizzare subito le opere – ha continuato -Il Governo può aiutare con un’opera di sburocratizzazione, rinunciando alla visione centralista per quella federale, puntando sulle Regioni come partner operativi. Se i 209 miliardi che abbiamo a disposizione verranno investiti per aiutare le imprese e creare occupazione, ne verremo fuori e ci sarà finalmente quel nuovo rinascimento dell’economia che attendiamo dal 2008”.
Il punto sui vaccini
La nuova fornitura di 125 mila dosi, la scorta di fiale di Pfizer-BioNTech arrivata stamani (6 aprile ndr) è già esaurita. Per gli altri 2 sieri, la dotazione su cui far fronte fino al termine della settimana, è quella presente in magazzino. Che era pari a 39.547 dosi di Moderna e 99.429 di AstraZeneca. Il numero delle persone appartenenti alle categorie prioritarie (over 80, superfragili, disabili) ancora da vaccinare ammonta invece a circa 400 mila. “Nelle case di riposo e soprattutto negli ospedali non ci sono più focolai, come invece avveniva a dicembre. E questo significa che la vaccinazione sta funzionando” chiude il cerchio Zaia.
Prenotazioni e centri vaccinali: le novità
Il sistema unico di prenotazione online, avviato il 1 aprile, sta funzionando, pur evidenziando qualche problematica per cui la Regione si sta già attivando alla ricerca delle soluzioni. “Domani mattina – ha annunciato Zaia – abbiamo fissato una riunione con i direttori generali delle Ulss per mettere a punto alcune idee che rendano la campagna ancor più performante”.
Al riguardo, Zaia ha ad esempio anticipato di essere in attesa dell’esito delle simulazioni per risolvere la questione del sistema che non riconosce i codici fiscali di alcune persone. “Una risposta “sartoriale” per risolvere il problema alla base”, ha spiegato. Domani mattina, 7 aprile, si apre intanto al Pala Expovenice di Porto Marghera il nuovo centro vaccinale dell’Ulss Serenissima, destinato a diventare punto di riferimento dell’intera provincia.