Le cifre lo confermano: c’è anche il Veneto tra le regioni che rischiano fortemente il passaggio in fascia rossa da lunedì 15 marzo.
Un «nutrito contingente», come l’ha definito il presidente della Regione Luca Zaia, che attende a breve la comunicazione la nuova definizione delle fasce.
Sul filo del rasoio
Zaia ha esposto le sue considerazioni dopo l’incontro della mattinata di venerdì 12 marzo con il Governo e le autorità sanitarie.
Il dato nazionale dell’Rt, ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, è ora a 1,16, con il Veneto attestato a 1,28.
«Siamo sul filo del rasoio – ha ammesso Zaia – e possiamo soltanto attendere i calcoli nazionali e le comunicazioni ufficiali. Sembra comunque che ci siano una serie di regioni che rischiano di passare al rosso, alcune direttamente dal giallo».
Tra gli altri parametri veneti, l’incidenza è a 194,4 (rispetto al limite di 250), mentre i tassi di occupazione ospedalieri sono al 14% in terapia intensiva (la soglia è al 30%) e al 17% in area non critica, dove il campanello d’allarme scatta al 40%. Ma questo non dovrebbe riuscire a “salvare” il Veneto dal declassamento.
Le richieste del Veneto al Governo
Zaia ha quindi illustrato le richieste avanzate al Governo. In primis, la previsione della chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, da zero anni in su, una volta che si passi in zona rossa.
A questo, per il presidente del Veneto, si devono ricollegare, nel decreto o almeno in parallelo, i congedi parentali e il bonus babysitter. Quanto ai sostegni alle imprese, su cui il Governo ha dato rassicurazioni, Zaia ha chiesto che gli indennizzi siano automatici in base al fatturato.
Sono state inoltre ribadite le richieste di fissare una percentuale di tamponi da fare sulla popolazione per misurare la circolazione del virus e di introdurre uno speaker ufficiale che rappresenti le posizioni scientifiche. «Al momento – ha affermato il presidente – la principale discontinuità nella gestione dell’emergenza di questo Governo è legata all’introduzione degli automatismi sulla scuola, che sono una cosa non da poco. Per il resto valuteremo, ma ricordiamo che siamo solo al primo provvedimento».
Vaccini: approvato il protocollo per le aziende
La Regione ha intanto approvato il protocollo per le vaccinazioni aziendali. Queste saranno aperte non solo ai lavoratori delle aziende, ma anche ai loro familiari over 60 che volessero farlo. In questi casi si utilizzeranno, per il rispetto della catena del freddo, solo i sieri di AstraZeneca e Johnson & Johnson. Riguardo a quest’ultimo, il Ministero ha comunicato alle Regioni che anche Aifa darà la sua autorizzazione, dopo quella di ieri di Ema, l’agenzia europea del farmaco.