Sul vaccino, Zaia: “Se avessimo i magazzini pieni saremmo in grado di finire entro l’estate”
All’11 gennaio, nelle circa 200 farmacie, sulle 1.440 del Veneto, che hanno aderito al progetto, sono stati effettuati 4.023 tamponi. Di questi, ne sono risultati positivi 268 e negativi 3.751.
Il primo punto della situazione è stato fatto dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. «Ricordo alle farmacie – ha precisato – che per aderire va comunicata all’Ulss l’organizzazione richiesta dal protocollo. E che i soggetti che si sottopongono al test in farmacia sono soggetti asintomatici».
I tamponi dai medici di base
La rete dei controlli sui soggetti sintomatici o che hanno avuto contatti con soggetti positivi può contare invece anche sui medici di medicina generale. Rispetto ai circa 250 mila tamponi consegnati alle Ulss, i medici di base a oggi hanno effettuato 171.000 controlli, con una percentuale di positivi del 14%, mentre i negativi arrivano all’85,5%.
Sono stati inoltre emessi 122.000 provvedimenti di quarantena o isolamento. «I medici di base – ha commentato Lanzarin – ricoprono una parte importante del nostro piano di sanità pubblica. E credo che il Veneto sia l’unica regione che è riuscita ad avere questi numeri e un così forte coinvolgimento dei medici di famiglia».
Medici di base coinvolti anche per i vaccini
I medici di medicina generale avranno un importante ruolo anche nella campagna vaccinale.
L’assessore regionale alla Sanità ha rivelato di aver incontrato ieri i rappresentanti della categoria in vista della conclusione di un accordo specifico per l’effettivo coinvolgimento, in cui saranno definite le modalità, che «seguiranno sostanzialmente quelle utilizzate nella campagna antinfluenzale». L’adesione, ha spiegato Lanzarin, è già al 90%.
Nella campagna vaccinale anti Covid saranno coinvolti molti soggetti. Sulle farmacie c’è già un richiamo in Finanziaria, si parla di specializzandi e medici in pensione, oltre al contingente che dovrebbe essere destinato al Veneto sulla base del bando nazionale, che ha registrato un’adesione di 19.000 medici e 4.000 infermieri.
«Questo personale – ha fatto il punto l’assessore – arriverà però solo da marzo. Nel frattempo, speriamo che si sblocchi la situazione del vaccino di AstraZeneca, che non richiede la catena del freddo e quindi può essere distribuito e somministrato più facilmente».
Vaccini: è arrivato Moderna
L’Istituto superiore di sanità ha intanto ricevuto le prime 47.000 dosi del vaccino Moderna, che è stato stoccato e sarà distribuito alle varie regioni utilizzando i furgoni di Poste Italiane. In Veneto dovrebbe arrivarne l’8%, con altre 600.000 dosi a febbraio e poi un milione al mese.
«La vaccinazione – ha detto sul tema il presidente del Veneto, Luca Zaia – è la via d’uscita, l’unica vera luce in fondo al tunnel. Ho sentito anche oggi il ministro Speranza e il commissario Arcuri, che mi hanno confermato che non ci sono problemi nelle forniture. Sul tema, siamo un po’ preoccupati, perché tra breve partiremo con i richiami».
Anche Zaia guarda comunque con speranza al vaccino di AstraZeneca. «Spero che possa aiutare a risolvere i problemi – ha spiegato – legati anche al numero di dosi a disposizione. Con questo ritmo di forniture, prima di fine settembre non riusciremo a completare il giro di vaccinazioni. Se avessimo più magazzino, invece, la nostra macchina sarebbe in grado di finire entro l’estate».
Terapie intensive: curve in continuo calo
Un timido segnale di speranza il presidente del Veneto lo ha intanto fornito presentando le curve relative alle terapie intensive. «Dal 31 dicembre, quando si è toccata quota 401 – ha spiegato – la curva ha fatto registrare 11 giorni di tendenza al calo, raggiungendo le attuali 342 postazioni occupate, con al momento 97 posti liberi. Non possiamo ancora cantare vittoria, perché le cose possono cambiare anche domani, ma registriamo questa tendenza prolungata».