“Se il mondo non si girerà di nuovo e se le cose andranno solo un po’ meglio, tra una decina di giorni il Veneto dovrebbe essere in zona bianca”.
Alla luce di questo, il Veneto ha così già deciso di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, come ha detto il presidente Luca Zaia, “per tornare alla normalità”.
A tutti i direttori delle Ulss è stata così inviata in queste ore una lettera con cui si invita gli ospedali a ripartire con le prestazioni specialistiche che sono state sospese in questi mesi.
Sono esattamente 264.745 le prestazioni da recuperare, per tornare a regime.
Un risultato che Zaia ritiene raggiungibile “in qualche mese”.
Tornano negli ospedali le visite dei parenti
Inoltre, la Regione ha deciso di riaprire, sia negli ospedali che nelle case di riposo, alle visite dei parenti che si sono sottoposti a 3 dosi di vaccino, che sono guariti dal Covid dopo la seconda dose o che hanno effettuato un tampone risultato negativo. “È una scommessa – ha concluso Zaia – ma siamo fiduciosi: stavolta ci siamo. Questo virus è meno aggressivo, lo leggiamo dalle ricadute cliniche, tutto è attenuato dalle vaccinazioni ed è partito il processo di endemizzazione – ha continuato il presidente -. Possiamo pensare che sia iniziata la fase di discesa. Penso che stiamo vedendo terra e non si tornerà più indietro”.
I dati e l’importanza della vaccinazione
La percentuale di veneti vaccinati è intanto arrivata all’89%, con un 32,8% nella fascia tra 5 e 11 anni. “C’è in realtà ancora un numero importante di contagi – ha chiosato il governatore – Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto 11.201 nuovi positivi, con un’incidenza a 7,82% su oltre 143 mila test effettuati. Ma i nuovi contagi non riescono a dare un’esplosione di ricoveri. E questo grazie alle vaccinazioni”.
Una tesi supportata dai dati. Nella fascia over 80, la quota di decessi su 100 mila casi si riduce di 10 volte (da 98 a 9,2) e quella dei ricoveri di 7 volte (da 287 a 47) per chi ha fatto la terza dose rispetto a chi si è fermato alla seconda.
Il ruolo delle terapie intensive
A far tornare il Veneto alla fascia bianca, questa volta, come mostrano le proiezioni degli algoritmi dei modelli matematici in possesso della Regione, dovrebbero essere le terapie intensive.
Se l’incidenza (pur dimezzata rispetto ai picchi) è comunque a 1.403,8, con un Rt a 1,12, le percentuali di occupazioni ospedaliere sono infatti attualmente al 15% in rianimazione e al 25% in area medica.
Ma la proiezione a 7 giorni è al 20,9% nei reparti e all’11,7% in area critica. Sarà dunque sufficiente che questo ultimo dato scenda sotto il 10% per far scattare automaticamente la zona bianca.