Il monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana dal 9 al 15 dicembre registra una flessione del 21,1% dei nuovi casi
Il Coronavirus sta allentando la morsa, ma ci sono ancora oltre 100 decessi giornalieri.
La scorsa settimana erano 221.324 le persone che avevano contratto il virus mentre l’ultimo monitoraggio effettuato dalla Fondazione che tiene sotto controllo l’andamento della situazione pandemica ne rivela 174.630, con una media mobile che sfiora i 25 mila casi giornalieri.
Un calo che si registra in tutte le regioni d’Italia, ad eccezione della Sardegna dove invece ci è stato un incremento del 14,1%.
La situazione in Italia
Attualmente i casi positivi sono passati da 523.075 a 485.654: il –7,2% in meno, dunque, rispetto alla settimana precedente.
In particolare, per quanto riguarda le Province, in 13 del Paese si rileva un aumento di nuovi casi. Si va dal +0,3% di sud Sardegna al +49,4% di Oristano.
La diminuzione ne riguarda ben 94: da -3,6% di Salerno a -36,9% di Prato (FI).
Dando un’occhiata al fronte dell’incidenza, si nota che supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 7 Province: Rovigo con 593; Fermo con 559; Massa Carrara 535; Chieti 525; Vicenza 520; Ascoli Piceno 515 e Padova con 513.
Le ospedalizzazioni
Negli ospedali si stabilizzano i ricoveri per coronavirus in area medica pur segnando un +2,4%, mentre calano lievemente quelli in terapia intensiva che segnano questa settimana un -4,2%.
In termini di occupazione di posti letto in area critica, il picco massimo è stato raggiunto il 12 novembre con 347. Numero sceso a 321 il 15 dicembre.
In area medica il massimo si è avuto il 12 dicembre con 9.764 ricoverati, scesi a 9.439 alla data dell’ultimo monitoraggio.
Sempre alla data del 15 dicembre, il tasso nazionale di occupazione da parte dei pazienti Covid è del 14,8% in area medica e del 3,2% in area critica.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la prima, si va dal 6,3% di Molise e Sardegna, al 35,8% della Valle d’Aosta; per la seconda dallo 0% in Basilicata e Valle d’Aosta al 6,9% del Friuli Venezia Giulia. Gli ingressi giornalieri nell’ultima settimana sono in calo in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 38 ingressi rispetto ai 40 della settimana precedente.
Decessi in aumento del +4,8%; quasi il 72% di fragili e over 60 senza quarta dose
A destare preoccupazione sono i decessi.
Questa voce registra un incremento del 4,8%. In termini numerici si è passati da 686 a 719, di cui 17 riferiti a periodi precedenti.
La media è di 103 persone decedute per coronavirus al giorno rispetto alle precedenti 98.
Dal punto di vista della protezione anti Covid si registra una diminuzione di -10,2% delle persone che si sottopongono al vaccino.
Cala soprattutto tra gli over 50, più a rischio di malattia grave e sono ancora 6,79 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuta alcuna dose.
La platea per il secondo richiamo (quarta dose) aggiornata al 17 dicembre è di 19,1 milioni di persone con un tasso di copertura nazionale del 28,4%.
Questo significa che circa il 72% di over 60 e fragili risultano senza la quarta dose.
Intanto, in vista delle festività natalizie, sul fronte della necessità di fare un tampone, gli esperti virologi sono divisi.
Per Andrea Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova non è indispensabile, tuttavia lo farà – ha dichiaratao – prima di cenare a Natale con i genitori di 93 e 92 anni. Più favorevole il microbiologo Andrea Crisanti che consiglia anche a tutte le persone fragili, anche vaccinate, di fare uso della mascherina in luoghi affollati o quando incontrano persone non conosciute.
Silvia Bolognini
