Brunetta: “La rivoluzione del lavoro è in corso, adesso avanti con la stessa determinazione per chiudere i contratti della sanità e degli enti locali”
Dopo la pre-intesa siglata il 21 dicembre scorso, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni e i sindacati hanno firmato il rinnovo del contratto per il comparto Funzioni centrali, vale a dire dipendenti pubblici di Ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, tra i quali Inps e Inail.
A essere interessati sono 225 mila statali. Con il nuovo contratto viene anche regolato il lavoro agile e c’è lo sblocco delle carriere.
Busta paga più corposa
L’importo degli aumenti è di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili.
Importo che arriva dalle risorse aggiuntive stanziate nella legge di Bilancio per il 2022 per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate. Gli assistenti amministrativi godranno di un aumento contrattuale che va da 63 euro lordi mensili fino a 117.
Il contratto, che riguarda il triennio 2019-2021, riconosce anche gli arretrati.
Importi che vanno da 1.680 euro per gli operatori della prima fascia a 1.906 per gli assistenti, fino a 2.545 per i funzionari.
A riceverli saranno anche coloro che sono andati in pensione nel triennio.
Secondo quanto stabilito negli accordi, sia gli aumenti sia gli arretrati dovrebbero essere nella busta paga di giugno, anche se potrebbe esserci già un’anticipazione straordinaria a maggio.
«I soldi in arrivo grazie al nuovo contratto – sottolinea il ministro della Pubblica Amministrazione renato Brunetta – rappresentano una boccata d’ossigeno per i lavoratori in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi. E le novità normative sono puntelli cruciali alla riforma del pubblico impiego prevista dal Pnrr: il nuovo ordinamento professionale con la quarta area per le elevate professionalità, la valorizzazione della formazione e del merito, la regolazione dello smart working. La rivoluzione del lavoro è in corso, adesso avanti con la stessa determinazione per chiudere i contratti della sanità e degli enti locali».
Le novità a livello normativo
Oltre a riguardare il piano economico, diverse novità interessano anche il livello normativo.
A partire dallo sblocco delle carriere. Ogni lavoratore avrà a disposizione nel suo percorso cinque “differenziali stipendiali”, scatti fino a 2.250 euro lordi l’anno che saranno assegnati in base ad anzianità e merito, che peserà per il 40% nella decisione.
Diventerà più semplice avanzare nelle carriere: i dipendenti pubblici non dovranno confrontarsi nei concorsi con gli esterni alla PA.
Le progressioni potranno avvenire dall’interno sulla base del possesso dei titoli di studio e delle valutazioni di merito.
L’accordo punta poi sulla formazione e introduce una quarta area, quella delle “elevate professionalità”.
Qui saranno inquadrati i dipendenti altamente qualificati. Quest’area si affianca alle altre tre professionali: Area degli operatori, Area degli assistenti, Area dei funzionari.
Cambiamenti in vista anche per quanto riguarda il lavoro agile che sarà regolato con il richiamo alla contrattazione e all’accordo individuale.
Questo deve prevedere la durata e l’indicazione delle giornate da svolgere all’interno e al di fuori della sede di lavoro, i tempi di riposo e di disconnessione del lavoratore.
Silvia Bolognini
Chi ha un stipendio già elevato avrà un incremento sempre più alto chi invece già prende uno stipendio umile sempre poco ma che contratto è gli aumenti delle energia sono uguali per tutti quindi è penalizzato questa categoria cosa dire viva i sindacati