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Conti di fine mese: un incubo per quasi 6 italiani su 10

Conti di fine mese: un incubo per quasi 6 italiani su 10

Lo sottolinea il 36° Rapporto Italia di Eurispes. Eppure, spiega Coldiretti, circa 1,5 miliardi di kg di cibo ogni anno finiscono nella spazzatura

Sempre più italiani, ormai è un’evidenza, sono in difficoltà dal punto di vista economico.
Bastano alcuni dati, tratti dal 36° Rapporto Italia appena presentato da Eurispes, per avere una percezione del fenomeno.
La quota di chi arriva a fine mese con grandi difficoltà è pari al 57,4%, con il 36,8% degli italiani che, per riuscirci, sono costretti ad attingere ai propri risparmi. E, di conseguenza, proprio il risparmio ne risente: oggi, appena il 28,3% di noi riesce a mettere da parte qualcosa.

Italia al bivio. Con le sue contraddizioni

“L’Italia è al bivio in riferimento alle scelte culturali, politiche ed economiche da compiere. Serve coraggio”, ha commentato il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, presentando i risultati del rapporto.
“Il nostro ormai è diventato un Paese incardinato sul presente e il “presentismo” è diventato la nostra filosofia di vita”, ha quindi aggiunto Fara.
L’Italia, verrebbe però da aggiungere, è anche il Paese delle tante contraddizioni. Perché, per esempio, Coldiretti sottolinea che ogni anno sono ben 1,5 miliardi di kg di cibo che gettiamo nella spazzatura.

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Le difficoltà economiche nel Rapporto Italia di Eurispes

In realtà, Eurispes ha notato in generale un lieve miglioramento di alcuni indicatori della situazione economica delle famiglie italiane, anche se il 55,5% ha riscontrato un peggioramento della situazione economica del Paese nell’ultimo anno. Del resto il 33,1% dichiara di avere problemi a pagare le bollette, il 45,5% l’affitto, il 32,1% le rate del mutuo. C’è anche un 15,3% che ha dovuto vendere o ha perso beni come la casa o l’attività commerciale o imprenditoriale e un 11,7% che è tornato a vivere in casa con la famiglia d’origine.

Difficoltà economiche, salute a rischio

Preoccupante l’impatto delle difficoltà economiche anche sull’esercizio del diritto alla salute, visto che far fronte a spese mediche mette in difficoltà nel 28,3% dei casi. Quasi 3 italiani su 10 rinunciano così a cure o interventi dentistici e a controlli medici, il 23,1% degli italiani fa a meno di visite specialistiche per disturbi o patologie specifiche, il 17,3% rinuncia a terapie o interventi medici, il 15,9% non riesce addirittura nemmeno ad acquistare i medicinali. Ma 3 italiani su 10 hanno chiesto aiuto a uno psicologo e quasi 1 su 5 ha assunto ansiolitici e antidepressivi.

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Come gli italiani affrontano le difficoltà economiche

Secondo l’83% degli italiani, spiega ancora il Rapporto, i prezzi dei beni al consumo sono in aumento. Per questo, per quanto “solo” il 35,4% abbia denunciato un peggioramento della situazione economica personale e familiare, si rendono necessari escamotage per far quadrare i conti.
Si acquista così molto (lo fa il 42,7% degli intervistati) a rate, utilizzando nel 21,3% dei casi piattaforme online a interessi zero. Oppure si chiede aiuto, ha spiegato il 32,1% del campione, alla famiglia di origine, con un 17,2% che si rivolge ad amici, colleghi e altri parenti.

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A rivolgersi alle banche per un prestito è invece il 16% e un ulteriore 13,6% ha chiesto soldi a privati, settore a forte rischio usura. Ma non è l’unico rischio di sconfinamento nell’illegalità: ben il 33,6% ha dichiarato di pagare “in nero” servizi come ripetizioni o baby sitter. Un aiuto, quest’ultimo, a cui ha rinunciato il 37,6% degli italiani, mentre il 24,3% ha dovuto fare a meno della badante. E, allora, si ricorre alla vendita on line di beni e oggetti (27,5%) o, per esempio, si noleggiano abiti e accessori per feste e cerimonie (14,6%).

Le abitudini e gli sprechi alimentari

Eurispes sottolinea anche un’evoluzione della dieta degli italiani.
Oltre alle diete “senza” (a partire dal consumo di alimenti senza lattosio da parte del 30,9% degli italiani, nella maggioranza non intolleranti, e poi senza zucchero per il 25%, senza glutine per il 21%, senza lievito per il 18,3% e senza uova per il 13,8%), spicca il fatto che dal 6,6% del 2023 si è passati a un 9,5% che non consuma carne, tra vegetariani (7,2%) e vegani (2,3%).

Eppure, fa notare un’analisi di Coldiretti su dati Waste Watcher, è proprio la frutta il genere più sprecato dei 1,5 miliardi di kg di alimenti che ogni anno gli italiani buttano nella spazzatura, per una perdita economica pari a 7,5 miliardi di euro. Sono ben 1,3 kg di frutta a testa, seguita nel tragitto verso il cestino da pane (oltre un kg), aglio, cipolle, tuberi, insalata e verdure.

Alberto Minazzi

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Tag:  consumi, italiani