Sull’isola veneziana nasce la prima serra agro-voltaica per la produzione e il consumo di energia destinata agli abitanti e alle attività economiche
“I temi della crisi energetica, dei cambiamenti climatici e della riduzione delle emissioni di gas serra sono questioni emergenti e prioritarie dell’agenda politica sia a livello internazionale, sia locale”.
Con queste parole il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha annunciato la realizzazione della prima serra agro-voltaica in città, approvata dalla delibera della Giunta Comunale.
Sarà realizzata a sud dell’isola delle Vignole in un ambito demaniale destinato dagli strumenti urbanistici comunali a verde pubblico e affidato in concessione all’associazione locale no-profit VERAS, Vignole Energia Rinnovabile Agricoltura Sana. Un altro importante passo avanti verso l’energia green e le comunità energetiche, che stanno crescendo numericamente sul territorio nazionale..
Energia pulita e coltivazione di ortaggi
“Il Comune di Venezia – spiega il primo cittadino – è da sempre sensibile alle tematiche ambientali e l’intervento alle Vignole ha l’obiettivo di sperimentare ruoli innovativi per la gestione e il governo della comunità promuovendo forme di efficientamento e di produzione di energia sostenibile. Un esempio concreto di transizione ecologica”.
Sull’isola delle Vignole, la comunità energetica rinnovabile CER per la produzione e il consumo di energia pulita sarà una serra agro-voltaica di circa 400 metri quadri con una potenza di 100 kwh in grado di soddisfare la domanda di energia pulita dell’insieme delle utenze presenti sull’isola, vale a dire abitanti, attività economiche e illuminazione pubblica, avviando il processo di decarbonizzazione del territorio. La serra sarà destinata alla coltivazione di ortaggi, come nella tradizione culturale dell’isola. Quindi un mix per produrre energia green e coltivare. Come ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica e Ambiente del Comune di Venezia Massimiliano De Martin, questa realizzazione nasce con l’intento di diventare un modello di riferimento e laboratorio di apprendimento per altre esperienze analoghe in futuro.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili
Le Comunità Energetiche Rinnovabili CER nascono dalla direttiva europea Red II e sono uno strumento per la condivisione dell’energia tra i cittadini che abitano o lavorano in un territorio in genere di piccole dimensioni. In pratica un gruppo di persone che si mette assieme – possono essere persone fisiche, piccole o medie imprese come anche le amministrazioni comunali – per produrre e consumare energia rinnovabile prodotta localmente. Come nel caso dell’isola delle Vignole e di altri esempi a Mirano (VE) e a Treviso dove c’è la prima comunità energetica diocesana.
Proprio in Veneto è attiva dal 2018 una delle principali comunità italiane, Energia Agricola a Km 0, nata dalla collaborazione di Coldiretti Veneto con ForGreen e che coinvolge 1.253 utenti tra aziende e privati. La Regione Veneto inoltre da luglio 2022 ha una legge regionale in materia che promuove la costituzione di gruppi di auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e delle comunità energetiche rinnovabili.
La definizione di comunità energetica rinnovabile prevede siano installati impianti fotovoltaici con una potenza complessiva inferiore a 200 Kw e che l’energia prodotta sia consumata sul posto, oppure stoccata in sistemi di accumulo, energia a km 0. L’impianto deve essere connesso alla rete elettrica a bassa tensione che va a costituire l’area geografica della comunità energetica rinnovabile.
La costituzione di una CER offre un significativo risparmio economico sui consumi energetici, la riduzione di emissioni inquinanti e prevede la costituzione di un’associazione tra i membri che consente anche di gestire i fondi erogati per il risparmio energetico. Riguardo l’energia prodotta e consumata direttamente non è prevista alcuna forma di tassazione.