20 milioni di euro l’anno. E’ questo l’ammontare della riduzione del debito pubblico registrato da Venezia dal 2014 a oggi.
Una tendenza inversa a quella nazionale, che nel periodo ha incrementato il buco di oltre 135 miliardi. Per come sono andate le cose, oggi Venezia figura, insieme a Milano, tra i Comuni capoluogo di Città metropolitana più virtuosi per aver ridotto di 79 milioni di euro il debito senza aver imposto tagli a servizi e investimenti e senza aver aumentato le tasse ai cittadini.
I dati sono stati resi noti oggi nell’arco di una conferenza stampa che si è tenuta a Ca’ Farsetti per presentare il bilancio consolidato dell’intero Gruppo Città di Venezia: ente pubblico e società partecipate.
Le cifre del Gruppo
L’utile del gruppo, è cresciuto di 162 milioni di euro in 4 anni, passando dal segno negativo (-78,5 milioni) a quello positivo (+84,3 milioni).
Cambio di segno anche per l’andamento della gestione caratteristica, cioè dei fondamentali di bilancio, al netto di proventi e oneri finanziari straordinari: -3,7 milioni nel 2014, +88,5 milioni nel 2018.
Non è infine stato eroso il patrimonio netto, ovvero la ricchezza di Comune più società partecipate: si è passati da 749,5 a quasi 970 milioni di euro.
Nonostante l’integrazione dei dati del Gruppo con quelli della Fondazione Musei Civici (nel 2017), della Fenice e di alcune società più piccole (nel 2018), gli oneri finanziari sono diminuiti, da 47,8 a 40,8 milioni. È invece aumentata la liquidità del Gruppo: da 163,8 a 263 milioni in 4 anni.
“All’inizio del nostro mandato in cassa c’era solo un milione – ha ricordato l’assessore comunale al Bilancio Michele Zuin. – L’anticipazione di tesoreria era interamente consumata. Siamo davvero soddisfatti dei risultati: non la tocchiamo più da un anno e mezzo, con una cassa libera ora di 50 milioni di euro”.
Le cifre del Comune
Anche il conto economico dell’ente ha cambiato segno. Nel 2014 regitrava -113,3 milioni di euro. A fine 2018 si è portato a +65,1 milioni.
Dal 2015 non è stato fatto alcun nuovo indebitamento e questo ha contribuito ovviamente a determinare una riduzione del debito a medio e lungo lordo da 331,2 a 282,9 milioni.
Inversione di tendenza anche per la liquidità media: da -90,2 milioni a +785.508 euro.
“Al 31 agosto 2019 – riprende Zuin – siamo a +55 milioni, per cui non paghiamo nessun interesse”.
Il disavanzo di amministrazione è quindi passato da 75,7 a 29 milioni.
“Avevamo 28 anni per ripianarlo, ma ce ne sono bastati 4 per ridurlo più della metà. Possiamo quindi dire di aver effettivamente riportato il bilancio del Comune a una situazione di normalità”.
Gli investimenti
Comune e società, nel corso di questi 4 anni hanno fatto investimenti per complessivi 183,9 milioni di euro. Più del 2014, quando l’ammontare di investimenti risultava di 110,7 milioni. Il Comune ha investito soprattutto in opere pubbliche. Le partecipate, invece, hanno voci diversificate. Tra le principali figurano i nuovi mezzi pubblici, navali e autobus, per un totale di 200 milioni nel programma 2019/23. Altri 200 milioni, nel piano 2017/21, sono poi quelli investiti da Veritas, per metà sul servizio idrico e per metà su quello rifiuti, con nuovi impianti di smaltimento.
Bilancio risanato, benefici per i cittadini
“Aver risanato il bilancio ci consente ora di muoverci in maniera diversa. Dal 2014 al 2018 qualche alienazione di patrimonio, per effettuare interventi in terraferma, c’è stata. Ora siamo in grado di fare investimenti senza nuove alienazioni, di ridurre le tasse per i rifiuti per i residenti, di lavorare sui benefici. Io sono sempre molto cauto ma in questo caso posso dire con soddisfazione che i numeri non mentono. Al 31 dicembre 2014 la situazione del Comune era da quasi pre-default. Adesso è risanata”.
Ci si aspetta ora ,per chi vive a Venezia centro storico, dei benefici.
I costi per chi vive in città sono chiaramente più alti e sarebbe opportuno cercare di invertire l’esodo.
aiutando sopratutto chi vuole restare