Legge speciale: un “acconto” di 40 milioni di euro per i comuni della gronda lagunare
Il Comitato interministeriale per Venezia, il cosiddetto “Comitatone”, ha dato il suo ok all’arrivo delle grandi navi destinate ai vacanzieri ai terminal di Porto Marghera, Tiv (Terminal Intermodale Venezia) e Vecon (Venezia container).
È un risultato parziale, in attesa della soluzione definitiva per spostare le crociere fuori dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca, attesa ormai da quasi nove anni.
Ma, finché non si metterà la parola fine alla lunga discussione seguita al decreto “anti inchini” degli allora ministri Clini e Passera del 2 marzo 2012, la decisione mantiene viva la crocieristica in laguna.
E apre, per il 2022, alla soluzione dell’utilizzo del Canale Nord per far raggiungere alle navi i terminal di terraferma.
L’annuncio del sindaco
C’è voluto più di un anno, dal 26 novembre 2019, per far riunire nuovamente il Comitatone. E quella del 21 dicembre 2020, in tempi di coronavirus, è stata una riunione assolutamente anomala, visto che si è svolta in videoconferenza. Ma la distanza fisica tra gli interlocutori non ha certo smorzato i toni.
“È stata una battaglia anche oggi” ha esordito il primo cittadino, commentando il risultato delle “due ore di dibattito e discussione sulle risorse per la città, sulla nostra autonomia di poter decidere. Noi pensiamo che sia il territorio che deve segnare il proprio futuro”.
Brugnaro, poi, ha potuto però dare l’importante annuncio, ringraziando il presidente della Regione, Luca Zaia, e il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli: “Devo dire che oggi qualche passo avanti l’abbiamo fatto. Abbiamo ottenuto intanto che le navi da crociera per il prossimo anno possano avere la certezza di poter ormeggiare in Tiv e in Vecon. E poi, per il 2022, c’è la soluzione del canale nord. Noi crediamo che questa cosa possa dare un po’ di speranza, ma bisognerà presidiarla bene”.
La call internazionale per la nuova Marittima
Nella riunione si è comunque parlato anche della futura Marittima dello scalo veneziano.
“Si parla di una call internazionale – ha rivelato il sindaco – che il Governo è intenzionato ad aprire per vedere i progetti”. In questa prospettiva, insieme a tutti gli eventuali nuovi progetti che verranno presentati, saranno tenuti validi anche quelli già ufficializzati”. Tra questi, a sentire Brugnaro sembra ci sia una certa unità di intenti, tra i sindaci della gronda lagunare, nel mantenere una posizione di assoluta contrarietà nei confronti del progetto presentato da Duferco di realizzare un nuovo attracco nella zona di Cavallino.
Venezia e Chioggia, inoltre, sono sulla stessa lunghezza d’onda anche riguardo all’eventualità di puntare su un nuovo porto davanti a Sottomarina e Chioggia. “È quindi Marghera – ha ribadito il sindaco di Venezia – la soluzione finale e noi stiamo lavorando duro e lotteremo per questo. Lo dico anche alle persone che non prendono lo stipendio da febbraio”.
Legge Speciale: un “acconto” di 40 milioni per i Comuni della gronda lagunare
Il Comitatone ha dato una prima risposta anche alla richiesta di rifinanziare la Legge Speciale con almeno 150 milioni all’anno (per i prossimi 10 anni), da dividere tra i vari Comuni della gronda lagunare.
La mozione inviata al Governo motivava il nuovo riconoscimento della specialità della realtà lagunare rilevando come il rifinanziamento, oltre a favorire la salvaguardia, si tradurrebbe nel rilancio concreto di progetti fondamentali per il futuro di Venezia.
Come “primo acconto” Il Comitatone ha stanziato 40 milioni di euro da dividere tra i vari Comuni interessati.
“È qualcosa di positivo per il prossimo anno – ha concluso Brugnaro – ma continueremo la battaglia, sapendo che sarà molto dura. Avremo comunque la Regione al nostro fianco e soprattutto pensiamo di avere ragione. E quindi difenderemo queste nostre ragioni, che sono tecniche e non solo ideologiche, contro il partito del no a tutto, il partito della paura. Però, lo dico con un po’ di soddisfazione, credo che oggi abbiamo fatto un passo in avanti”.
Venezia e Chioggia
La linea del comune di Venezia è stata pienamente condivisa anche da Chioggia, che ha votato la medesima mozione all’unanimità. Ugualmente unanime è la posizione riguardo la nuova Agenzia per la laguna di Venezia.
“Concordiamo con il sindaco di Venezia per una partecipazione dei territori coinvolti – ha detto al termine del Comitatone il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro – Abbiamo chiesto al Governo che sia prevista una rappresentanza degli enti locali che subiscono gli effetti dell’acqua alta, non solo Venezia, ma anche Chioggia e i comuni della Gronda Lagunare. Allargare le maglie della governance anche a dei soggetti rappresentativi del territorio, vuol dire avere un riscontro diretto di ciò che avviene e una gestione ottimale dei fenomeni”.