Legare la propria imbarcazione alla palina, presto, diventerà molto di più di un semplice ormeggio.
Significherà al tempo stesso ricaricare la propria barca elettrica, favorendo così sempre più la diffusione di mezzi ecosostenibili.
Anche privati, anche a Venezia.
Il primo barchino, ormeggiato in fondamenta della Misericordia, già si è visto. E le sue foto hanno fatto il giro dei social.
Quel che forse si è capito meno è che una delle due paline cui è ancorato svolge una funzione di alimentazione elettrica per la sua ricarica.
Insomma, una colonnina in una bricola.
L’importanza dell’infrastruttura
Il progetto si chiama e-dock ed è portato avanti dalla start up innovativa e-concept.
L’obiettivo è quello di posizionare in Laguna il numero maggiore possibile di paline elettrificate per l’alimentazione e la ricarica elettrica di imbarcazioni, per ingenerare un circolo virtuoso. “Le barche elettriche per l’uso privato – spiega Claudio Iannelli, fondatore di e-concept – esistono già, ma sono oggettivamente ancora molto costose. A far lievitare il prezzo è soprattutto la dotazione di pacchi batteria piuttosto consistenti, per garantire un’autonomia di movimento sufficiente. E questo perché mancano sufficienti punti di ricarica. Diffondere l’infrastruttura, consentendo una spillatura regolare in più punti, avrà l’effetto di ridurre i prezzi delle barche elettriche, rendendole sempre più accessibili a tutti. Il nostro intervento intende essere una sorta di volano per l’intero settore. Perché finché non c’è l’infrastrutturazione necessaria, non ha senso parlare di mercato e di limitazione dei mezzi ad alimentazione tradizionale”.
La sperimentazione
La prima palina è stata posizionata e attivata nei giorni scorsi in rio della Misericordia. Adesso si passa alla fase di test e sperimentazione, che durerà tra i 5 e i 6 mesi.
“Siamo già in fase di iter autorizzativo – fa il punto Iannelli – per due paline che posizioneremo a Ca’ Giustinian e ai Santi Apostoli per la ricarica dei mezzi di Veritas. Nei prossimi mesi, in base alla programmazione che definiremo con l’Amministrazione, intendiamo attivare tra i 5 e i 10 punti di ricarica in varie parti della città d’acqua”.
La fase di test servirà a comprendere meglio le tempistiche di ricarica e la potenza necessaria per garantire le spillature energetiche che consentano di mantenere carichi ed efficienti i natanti”. Una serie di dati che da un lato permetteranno ai costruttori nautici, che hanno messo a disposizione per la sperimentazione i propri mezzi, di capire meglio quali siano le reali esigenze di ricarica. Dall’altro, verranno utilizzati da e-concept per definire quali siano i punti ideali per la posa delle infrastrutture e le relative potenze.
Il sistema nato per la laguna
Il progetto nasce specificamente pensato per le modalità di trasporto peculiari della Laguna.
Le paline garantiscono comunque i requisiti di sicurezza, allineandosi agli standard di ricarica internazionali previsti per il trasporto terrestre.
Arriva proprio dall’erogazione di elettricità per le automobili l’esperienza di Enel X, partner dell’iniziativa, che ha dotato la prima palina della sua “juice box”. L’utilizzo della ricarica da parte del proprietario della barca sarà dunque semplicissimo. Basterà ormeggiare il natante alla palina e agganciare il cavo per la ricarica all’anello predisposto. Una volta sceso a terra, sarà sufficiente per l’utente inserire in sicurezza la spina nell’apposita presa di erogazione. L’abilitazione alla fornitura di energia, il monitoraggio e il pagamento avverranno infine attraverso una app.
La mobilità green in Laguna
La start-up ha già raggiunto accordi con il Provveditorato alle Opere pubbliche e col Comune di Venezia in merito alle possibilità di agire rispettivamente nelle acque esterne della Laguna e nei canali interni alla città. “Questo progetto – conferma l’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin – è in piena sintonia con la politica, che portiamo avanti fin dalla precedente Amministrazione, volta a favorire come priorità la ricerca di nuove soluzioni sostenibili di trasporto intelligente e a basso impatto ambientale”.
Non a caso, già società partecipate come Veritas e Actv si sono dotate di mezzi con propulsione green, a consolidare nei fatti l’adesione del Comune al piano che prevede la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e alla neutralizzazione entro il 2050. “Puntiamo con decisione – conclude De Martin – a sostenere i motori elettrici per le barche, anche dei privati, auspicando che si possa arrivare anche a una politica di rottamazione equivalente a quelle previste per i mezzi gommati su terra”. Una nuova politica di gestione della nautica che, tra l’altro, vedrà disputare, in occasione del prossimo Salone Nautico, la prima e-regata, riservata ai mezzi a propulsione elettrica.