Dimenticate la colazione economica: tra inflazione e rincari delle materie prime, il cappuccino al bar è ormai un lusso quotidiano, con grandi differenze tra Nord e Sud
Il cappuccino al bar è l’Italia che si sveglia: schiuma densa, aroma intenso e quel minuto di socialità che sa di casa.
È un gesto quotidiano, quasi sacro, che a Napoli diventa persino solidale con l’antica usanza del caffè sospeso. Ma oggi, più che sospeso, il cappuccino rischia di essere proibitivo.
I rincari non risparmiano neppure questo simbolo nazionale, e la vera sorpresa è che a svuotare il portafoglio non sono tanto le città turistiche per eccellenza, come Roma o Venezia.
Il primato del cappuccino più caro, come evidenzia una recente ricerca, arriva infatti più a nord, in una città dove meno te lo aspetti.
In tre anni un rincaro del 14%
L’aumento del costo del cappuccino non è passato inosservato tra i consumatori.
E Assoutenti, mettendo in confronto i listini 2024 con quelli del 2021, ha evidenziato che nelle principali città italiane il prezzo medio per una tazzina è passata da 1,39 euro a 1,59. Significa che in tre anni il cappuccino ha subito un rincaro del 14%.
Ma i prezzi nel 2025 sono ulteriormente schizzati, tanto che oggi arrivano a superare i 2,50 euro. Lo scorso anno è stato l’anno dei super rincari delle materie prime agricole: dal burro al cacao e all’ olio di palma e di girasole fino al caffè. Ciò ha portato come conseguenza l’aumento smisurato di alcuni beni di consumo quotidiano tra i quali la tazzina di espresso e cappuccino che al bar hanno raggiunto costi rispettivamente superiori a 1,50 euro e sempre più vicini ai 2 euro se non addirittura ad arrivare a oltre 2,50, come succede a Bolzano.
Da Nord a Sud: ecco dove il cappuccino diventa un “lusso”
Il caffè è una vera e propria passione per gli italiani: difficilmente ci si rinuncia.
Basti pensare che nel nostro Paese ogni anno se ne consumano circa 384 mila tonnellate che equivalgono a 38,4 miliardi di tazze.
In particolare il cappuccino si conferma la scelta preferita a livello nazionale con una media di 15.340 ricerche mensili su Google in tutta la penisola.
Se nella classifica delle località dove costa più caro al primo posto si colloca Bolzano, dove lo si paga ben 2,51 euro, al secondo e terzo posto si trovano Milano e Udine dove i prezzi, più contenuti, sono rispettivamente di 1,92 e 1,89 euro.
Il resto della classifica, Fiumicino ha il costo più basso
Proseguendo nella classifica, al quarto posto si trova Como con 1,87; quinta è Parma con 1,86. Seguono tutte con il medesimo prezzo di 1,82 Napoli, Venezia, Catania e Trieste.
Per contro, Fiumicino è la località con il prezzo medio più basso per un cappuccino: berlo lì costa solo 1,20 euro. Poiché si trova vicino a Roma e vi ha sede l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, ai viaggiatori di passaggio sono offerte opzioni convenienti.
Tra le città più economiche seconde sono Grosseto e Latina con il costo di 1,30 per un cappuccino. Seguono Perugia con 1,36, Taranto con 1,40 e infine, al quinto posto, Lucca con 1,41.
Le città italiane in cui si consuma più caffeina
L’Italia risulta al settimo posto nel mondo per consumo di caffè.
Guardando alle città con un primato di caffeina bevuta è Roma ad aggiudicarsi il primo posto sul podio con 590 ricerche mensile per “caffè vicino a me”.
Nonostante sia la Capitale d’Italia e una delle principali mete turistiche, il costo medio per un cappuccino è di 1,55 euro.
Ma resta l’espresso il re della caffeina, tanto che lo si consuma a colazione, pranzo e cena. A questo proposito, la domanda più alta arriva da Milano con 13,690 ricerche mensili su Google. Terzo è il latte macchiato, l’opzione in cui solo poco caffè “macchia” il latte caldo, che conta 5.040 ricerche. Tra le città in cui è maggiormente richiesto vi sono Milano, Roma e Firenze.