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Codice della Strada e patente a punti: verso la stretta

Codice della Strada e patente a punti: verso la stretta

Nella riforma del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini è previsto un inasprimento delle regole

Entro la fine dell’anno il Codice della Strada sarà aggiornato nuovamente. E la linea sarà dura.
«Chi guida ubriaco o drogato è un potenziale assassino – ha detto Salvini -. Nei casi più gravi penso che la revoca della patente a vita debba essere considerata, se non la revoca a vita almeno la sospensione di dieci anni del diritto si guidare. Se ci si mette consapevolmente alla guida in stato di ebbrezza o drogati sospenderla per uno o due anni non è sufficiente».
Partendo da queste considerazioni il vicepremier e ministro dei Trasporti, nel corso della presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale ha annunciato entro la fine del 2023 un tavolo interministeriale sull’aggiornamento del Codice.
I dati relativi agli incidenti, infatti, sono preoccupanti. Nel soli primi tre mesi del 2023, rileva Asaps, l’Associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale, ci sono state ben 195 vittime e di queste 73 avevano meno di 35 anni.

La stretta sulla patente a punti, casco e targa per i monopattini elettrici?

Regole più severe potrebbero essere introdotte dunque riguardo i punti della patente, la depenalizzazione della guida senza patente e la sosta selvaggia.
Per contro, è previsto un innalzamento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali.
Per quanto riguarda la patente, la stretta prevede un ritorno a come era all’inizio con il bonus graduale, ossia il recupero di due punti ogni due anni.
Oggi infatti, se un automobilista perde 19 punti e per due anni non commette infrazioni, recupera il punteggio di partenza di 20 punti che si scalano a ogni infrazione.
Le infrazioni più pesanti valgono dieci punti . Ad esempio andare contromano o a una velocità superiore di 60 km/h rispetto ai limiti potrebbe azzerare la patente.
Per il cui conseguimento il viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Galeazzo Bignami, ha inoltre proposto condizioni più severe.
Soprattutto, l’idea è quella di intervenire sull’attuale depenalizzazione della guida senza patente, che viene punita con una multa di 5.116 euro ma non si configura più come reato.

 

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