L’indice elaborato dal team de iLMeteo.it premia soprattutto Cagliari, Napoli e le città costiere. Il Nord paga la combinazione di caldo e pioggia
Per la prima volta da quando il team di iLMeteo.it, in collaborazione con il Corriere della Sera, ha elaborato la graduatoria dell’“Indice di vivibilità climatica”, a spiccare al primo posto è una città del Sud Italia.
Dopo la doppietta di Imperia e il primato conquistato di Macerata negli anni precedenti, ad aggiudicarsi il primo gradino del podio nel 2024 è stata infatti Cagliari, che ha risalito in 12 mesi ben 15 posizioni.
Ma è tutto il Meridione a uscire vincente, visto che, dietro al capoluogo sardo si sono classificate, nell’ordine, Napoli, Salerno, Brindisi e Agrigento.
Nell’anno più caldo della storia, il segreto del primato si lega alla brezza estiva, vedendo primeggiare non a caso tutte località sulla costa, e ai pochi giorni di pioggia.
Al contrario, il Nord ha pagato proprio le precipitazioni frequenti e abbondanti, ma anche la tropicalizzazione del clima, che ha tradotto le temperature elevate in afa, umidità ed eventi estremi.

Primati positivi…
Grazie all’ausilio, per la prima volta, dell’intelligenza artificiale, i meteorologi hanno potuto analizzare oltre 400 milioni di dati raccolti dal 1° gennaio ai 31 dicembre nei 108 capoluoghi di provincia del nostro Paese, che sono stati ordinati per ognuno dei 17 parametri presi in considerazione.
Cagliari, così è risultata al primo posto per “brezza estiva”, Salerno per “comfort per umidità”, mentre Napoli è stata seconda solo a Reggio Calabria per le “notti tropicali”, ovvero le notti con temperature minime uguali o superiori a 20°. Dalle classifiche non emergono, infatti, solo dati positivi.
…e negativi
La Sicilia, per esempio, è risultata la regione con più eventi siccitosi (12), mentre è stata la Lombardia la regione più piovosa, con un +47% di precipitazioni in più rispetto alle medie dal 1991 al 2020, con picchi del +58% a Mantova e Milano, con il 2024 terzo anno più piovoso dalla fine del ‘700, alle spalle solo del 1951 e del 1977.
In tale prospettiva, il valore più alto d’Italia si è però registrato a Vicenza, con 108 giorni di pioggia e 61 di piogge intense (e, ciò nonostante, ci sono state 46 ondate di calore), non a caso precipitata nella classifica generale al 107° e penultimo posto, davanti alla sola Brescia. Belluno, pur essendo l’unica provincia veneta a migliorare nella classifica globale (da 85^ a 78^) è però quella con più giorni di gelo (77).

I nuovi parametri del clima
Tra le novità dell’ultima edizione dell’Indice c’è il perfezionamento di 4 parametri specifici.
Il primo è il “caldo africano”, cioè il numero di giorni con temperatura massima superiore a 34°, che vede al primo posto Cremona con 58 giornate.
C’è poi la “temperatura percepita” (che misura i giorni in cui questo dato è superiore a 32°), dove guida Siracusa a quota 82 giorni, ma situazioni particolarmente difficili si sono verificate anche a Roma, con 66 giornate, che vanno ad aggiungersi alle 79 notti tropicali. Altro parametro del clima perfezionato, le “piogge intense” (il numero di ore annue con precipitazioni superiori a 5 mm in 5’ o a 15 mm in 60’). Un dato che, per esempio, ha interessato Venezia (ora 25^ nella classifica generale della vivibilità climatica), che ne ha registrati 6, insieme a 118 giorni di vento.
Alberto Minazzi