Gli scienziati studiano cause e origini per fronteggiare le conseguenze dell’innalzamento del livello del mare
Quanto conosciamo gli effetti dell’innalzamento del livello del mare sulla nostra vita?
Alla domanda vuole rispondere il progetto Savemedcoasts-2 che l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha presentato al Forum Europeo di Protezione Civile in corso a Bruxelles.
A causa dei cambiamenti climatici, nel prossimo futuro si potranno verificare eventi meteorologici estremi. Da qui la necessità di adattarsi ai nuovi potenziali rischi. Ma in che modo?
Lo scenario del prossimo futuro secondo il progetto
L’aumento della temperatura, l’effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai sono tra le principali cause dell’innalzamento del livello del mare.
Si tratta di un processo lento ma inesorabile – dicono gli esperti INGV – che potrebbe portare in un futuro non molto lontano a ridisegnare le nostre coste.
«Tra il 2013 e il 2021 il livello del mare globale – spiega il ricercatore INGV e coordinatore del progetto Marco Anzidei – è aumentato di circa 4,5 millimetri all’anno e questo incremento è in accelerazione anche nel Mediterraneo. Gli aumenti attesi variano da luogo a luogo con valori minimi che vanno da circa 65 centimetri, dove le coste non sono soggette ad abbassamento del suolo o movimenti geolici, fino a superare ampiamente il metro».
Gli esperti di Savemedcoasts-2 hanno elaborato queste stime attraverso l’analisi di dati satellitari, reti di monitoraggio geofisico e laser da aerei incrociati con i dati climatici del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc).
Sono state prese in considerazione sei zone: il delta del fiume Ebro in Spagna, la Laguna di Venezia e l’area di Metaponto in Italia, la pianura di Chalastra in Grecia, il delta del fiume Rodano in Francia e il delta del fiume Nilo in Egitto. Si tratta delle aree costiere più esposte al pericolo inondazioni.
Cosa succederà entro il 2100 in Italia
Sono la Laguna di Venezia e la costa ionica del Metaponto gli osservati speciali.
Secondo i calcoli degli esperti, nello scenario più favorevole, entro il 2100 l’aumento del livello del mare nel capoluogo del Veneto potrebbe raggiungere i 40 centimetri ma non si esclude possa salire fino a 84 rispetto a quello del 2005.
«Tutta la Laguna è a rischio – sottolinea Marco Anzidei -. Il fenomeno dell’acqua alta negli ultimi anni sta diventando più frequente e intenso, tuttavia il livello del mare sta aumentando in tutto il mondo e dal XIX secolo i numeri ci dicono che sta crescendo più velocemente». Sulla costa ionica di Metaponto per colpa del riscaldamento globale il livello medio potrebbe salire fino a un massimo di 80 centimetri.
Conoscere le cause per mitigare gli effetti
L’obiettivo del progetto Savemedcoasts-2, finanziato dalla Protezione Civile Europea e di cui INGV è capofila, oltre a studiare gli effetti dell’aumento atteso del livello del mare è anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Questo anche preparando materiale didattico e divulgativo sul fenomeno per informare ma soprattutto rendere consapevoli del fatto che comportamenti adeguati possono contribuire sensibilmente a mitigare le conseguenze.
Il riscaldamento globale e l’abbassamento del suolo sono causati sia da fenomeni naturali sia antropici.
Nell’ultimo secolo, infatti, lo sviluppo industriale ha causato un preoccupante aumento dell’effetto serra.
Le temperature medie globali e il livello del mare hanno raggiunto livelli non più sostenibili. Tanto che se non diminuiranno, il livello del mare continuerà inesorabile la sua salita raggiungendo entro il 2100 anche più di un metro sopra il livello attuale.
Per questo, gli scienziati che ne studiano le cause e l’origine, invitano a un impegno di tutti per ridurre le emissioni di gas serra e di conseguenza cercare di evitare che isole e pianure costiere siano allagate.