L’analisi-denuncia di Coldiretti: il cambiamento climatico aggrava la situazione legata alla non corretta gestione del verde pubblico
In appena 4 giorni, secondo l’European Severe Weather Database, il ciclone Poppea ha provocato in Italia ben 100 eventi meteorologici estremi tra bufere di vento, nubifragi, grandinate e fulmini.
Una situazione di allerta meteo in 7 regioni che, sottolinea Coldiretti in un’analisi basata sul rapporto 2023 relativo agli interventi dei Vigili del Fuoco per rimuovere tronchi, tagliare rami o mettere in sicurezza gli alberi, ha portato a una vera e propria emergenza, con circa 50 mila piante pericolanti che hanno richiesto interventi nelle città, in aggiunta agli incidenti, ai danni e ai feriti provocati dagli alberi caduti e dai rami spezzati.
“Il cambiamento climatico – denuncia nell’occasione la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti – si abbatte su una gestione del verde pubblico urbano non sempre in grado di garantire il benessere delle piante e la sicurezza dei cittadini”. “Le piante sferzate dal vento – continua Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità”.
Un altro effetto della tropicalizzazione del clima è poi quello di aver favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi”. L’invito dei coltivatori diretti è dunque quello di ricorrere a manutentori con idonee qualifiche professionali. “È necessario – conclude il presidente, Ettore Prandini – coinvolgere a tutti i livelli le 27 mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola”.