Si sa che i cinghiali sono buoni nuotatori, certo è che a Venezia, fino a poco tempo fa, era difficile anche solo pensare di poterne vedere.
Ma i tempi sono cambiati e oggi come oggi le presenze dei più vari animali in Laguna sono sempre più frequenti.
Questa volta la traversata marittima ha portato proprio un cinghiale fino al Lido.
A notarlo per primi, domenica 17 ottobre, sono stati alcuni pescatori che hanno anche girato un video, diventato virale in pochissimo tempo sui social.
Nei giorni precedenti un altro cinghiale era stato avvistato a Jesolo, al largo di Cortellazzo. Se da un lato veder nuotare nelle nostre acque un animale alieno ha destato molta curiosità, dall’altro anche non poca preoccupazione tra i residenti dell’isola che ne temono presenza.
Cinghiali, grandi nuotatori ed esploratori
Attualmente sono in corso le ricerche dell’animale da parte della Polizia provinciale.
Come altre specie, questi animali tendono a scendere dalla zona collinare e pedemontana.
Dal Friuli Venezia Giulia si sono diffusi nella zona del Veneto orientale arrivando al Cavallino e a Jesolo, dicono gli esperti del Museo di Storia Naturale di Venezia.
«Con molta probabilità – spiega Mauro Bon, responsabile Ricerca e divulgazione scientifica – l’animale avvistato in acqua è arrivato al Lido proprio dal Cavallino. Da qualche anno sia lì, sia nella zona del sandonatese, vi sono famiglie di cinghiali. Sono ottimi nuotatori e abitualmente si spostano in acqua per lunghi tratti, lungo i fiumi alpini come il Piave e il Tagliamento, nel nostro caso. Ci sono testimonianze documentate che sono stati visti anche in pieno Mediterraneo, molto distante dalla costa. La loro presenza è un segnale di espansione della specie e ricerca di nuovi spazi come succede per lo scoiattolo, il capriolo e il cervo, anche se per quest’ultimo in percentuale minore».
Proprio alcuni mesi fa, nelle acque della Laguna, tra l’isola di San Lazzaro degli Armeni e il Lido, è stato soccorso e messo in salvo un capriolo.
Cosa fare se ci troviamo faccia a faccia con un cinghiale?
Ma capita anche di trovare cinghiali in ambienti urbani.
Recentemente un branco passeggiava tranquillamente in pieno centro a Roma, lungo le strade del quartiere Monte Mario. Così come ad Ancona. Lo scorso agosto a Genova due anziani turisti milanesi sono stati aggrediti sulla scala di accesso che porta alla spiaggia dei Frati e costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
«Come tutti gli animali selvatici, continua Mauro Bon – i cinghiali possono aggredire se si sentono in pericolo, presi alle strette o se si trovano in uno stato di confusione. Certo, essendo un animale di grande taglia, nel caso ce lo trovassimo davanti incuterebbe paura. L’importante è mantenere un comportamento il più possibile tranquillo cercando di allontanarsi senza fare movimenti bruschi e comunque tenendolo sott’occhio. Essendo un animale che preferisce muoversi all’imbrunire o di notte, è bene sapere che in quei momenti della giornata è più pericolosa e probabile la sua presenza. Si può cercare di allontanarlo facendo rumore perché tende a essere pauroso e di conseguenza scappa. Rappresenta piuttosto un serio pericolo per le colture e l’ambiente erbaceo in quanto, per procurarsi cibo, scava solchi nel terreno come un piccolo aratro».
L’identikit dei cinghiali
Il cinghiale, nome scientifico Sus scrofa, è un mammifero artiodattilo della famiglia dei Suidi originario dell’Eurasia e del Nordafrica. Nel corso dei millenni è stato a più riprese decimato e reintrodotto nel proprio ambiente e anche in nuovi, dove si è radicato talmente bene da essere considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione. Nelle mitologie antiche è una presenza costante.
Solo nel corso del XX secolo ha cessato di essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato dal maiale, il suo discendente domestico. Il cinghiale ha una capacità riproduttiva elevata e, a parte il lupo, non ha predatori. Gli esemplari adulti misurano fino a 180 cm di lunghezza per un’altezza che può sfiorare il metro e un peso massimo di circa un quintale. Vi sono tuttavia variazioni di dimensioni e peso a seconda delle sottospecie.
Per quanto riguarda le loro abitudini, sono animali crepuscolari e notturni.
Durante il giorno riposano in buche nel terreno che essi stessi scavano con il muso e gli zoccoli.
Vivono in gruppi composti da una ventina di femmine adulte con i propri cuccioli, guidate dalla scrofa più anziana. In alcune zone con grande ricchezza di cibo si trovano gruppi comprendenti anche più di 50 animali.
Silvia Bolognini