Francesca Seri, discendente di Giuseppe Verdi, geniale compositore delle opere liriche più conosciute al mondo, racconta com’è nato il musical che ha avuto uno strepitoso successo
Un buon progetto può nascere dalle idee più disparate. Quello del musical “Cinema Future Show”, prende forma poco più di un anno fa durante una gita di 120 ragazzi del coro dell’Accademia musicale Giuseppe Verdi di Venezia, per approdare allo Spazio Diamante di Roma il 7 giugno scorso dove si piazza secondo al Premio Italiano del Musical Originale “PrIMO 2019”.
“Quella volta i ragazzi parlavano dei film che più piacevano loro: Harry Potter, I Pirati dei Caraibi, La Famiglia Addams, Peter Pan, Maleficent e Guerre Stellari… A quel punto noi insegnanti abbiamo chiesto loro una storia che accomunasse queste narrazioni. E la trama che ne è sortita è stata quella di un gruppo di ragazzi di oggi che, con la macchina del tempo, riesce ad entrare in questi film per interagire con i protagonisti principali. Così è nato il musical con cui abbiamo vinto di misura – sottolinea – il secondo posto del premio italiano dedicato ai musical originali”. A parlare, orgogliosa del risultato ottenuto è Francesca Seri, presidente dell’Accademia Musicale Giuseppe Verdi di Venezia e discendente proprio di Verdi, il geniale compositore delle opere liriche più conosciute al mondo, suo quadrisavolo.
Il mio bis-bis”, lo chiama così Francesca. Musicista di flauto traverso e direttrice di coro, è nata a Venezia, la madre è una Carrara Verdi originaria di Villanova sull’Arda a Piacenza, discendente di Maria Verdi, una cugina di Verdi sposata al notaio Carrara, diventata erede del grande maestro. Un nome che pesa e che Francesca Seri ha celato fino a qualche anno fa, quando l’Accademia doveva ancora affermarsi.
“In “Cinema Future Show” – prosegue – i ragazzi, cento coristi e cinquanta interpreti solisti, cantano, ballano e recitano mentre alle loro spalle vengono proiettati dei filmati audiovisivi. Un grande lavoro collettivo che mi vede con Anna Patanè scrivere il libretto e le liriche, la regia di Anna Zago e le musiche di Andrea D’Alpaos e Giorgio Susana, le coreografie di Ester Mannato e la multivisione curata da Francesco Lopergolo”.
La soddisfazione di Francesca è tanta, vibra nella voce. Ne sarebbe contento sicuramente anche il grande Verdi, che con il nome e la discendenza è di fatto approdato nella città lagunare il 5 novembre 1994 con la fondazione dell’Accademia omonima, situata in Campo San Bartolomio, che ha lo scopo di divulgare la cultura e la bellezza della musica soprattutto fra i giovanissimi. E il Maestro sarebbe ben felice di vedere che in suo nome solo nell’ultimo anno trentacinque insegnanti hanno formato 650 studenti negli otto gradi di preparazione, dall’infanzia fino alla scuola secondaria di primo grando. Sotto la direzione di Francesca Seri nei soli ultimi tre anni sono stati realizzati molteplici eventi musicali, ben 120 tra concerti e saggi musicali, tre edizioni del concorso nazionale “A tutto Flauto”, otto workshop e masterclass estive, nove spettacoli e saggi al teatro Goldoni oltre a una ventina di iniziative organizzate da altre realtà nel Veneto.
L’Accademia include anche i progetti Asl di Alternanza scuola lavoro. “Da tre anni – spiega ancora la direttrice – siamo anche un centro autorizzato a rilasciare le certificazioni musicali da parte del Trinity College of London, che vanta 130 anni di storia ed è diffuso in sessanta nazioni nel mondo. Finora abbiamo rilasciato 220 certificazioni e cinque diplomi”. Sono tante le soddisfazioni. Due suoi giovani studenti, Chiara Delaini e Massimo Caggiula, che sono stati scelti dai severi tutor del Trinity tra tutti gli allievi delle scuole certificate dall’ente nel mondo perché ai massimi livelli secondo i loro standard, hanno ottenuto il “London Exibition Awards”. E’ il premio riservato ai ragazzi dell’élite musicale che si distinguono per la qualità delle esecuzioni durante gli esami dei “grades” più alti.
Insomma, i migliori del mondo tra gli istituti certificati Trinity sono proprio due talenti squisitamente veneziani a cui vanno due prestigiose borse di studio. Chiara Delaini, la cui famiglia è originaria della terraferma lagunare, dopo aver iniziato a undici anni a suonare il flauto traverso si diploma al liceo musicale “Montanari” di Verona. Si sposta quindi a Venezia all’Accademia Verdi dove, proprio con Francesca Seri, prepara gli esami di ammissione al Benedetto Marcello dove ora prosegue gli studi.
Massimo Gaggiula, 15 anni, si è seduto davanti al pianoforte quando di anni ne aveva solo 5, per iniziare vincere premi su premi appena undicenne. Si classifica primo al concorso musicale Città di Palmanova del 2015, primo al concorso Città di Venezia, giovani pianisti, del 2016, primo al concorso internazionale Diapason d’oro di Pordenone del 2018 e ancora primo nella sezione musica da camera del concorso “A tutto flauto” del 2018. E d’altronde non poteva che essere così per il figlio d’arte di un violinista, Vincenzo Caggiula, e di una flautista, la stessa Francesca Seri. Ora è una certezza: la discendenza verdiana continua la sua missione musicale nel mondo a venire.