Prodotti alimentari al primo posto anche nel budget delle vacanze 2024. La spesa per gli smartphone è intanto cresciuta del +6500% in 30 anni
La buona tavola si conferma anche nell’estate 2024 il principale interesse degli italiani in vacanza.
Quando però si torna alla routine, anche se la casa resta al primo posto del bilancio familiare, assorbendone il 28,1% del totale, le quote di budget destinate a telefonini, tecnologia e tempo libero sono quelle che hanno registrato la crescita più elevata negli ultimi 30 anni.
L’interessante analisi delle nostre abitudini di spesa emerge da 2 ricerche, appena pubblicate rispettivamente da Coldiretti e Confcommercio.
Il cibo, leader della spesa turistica
In chiusura del weekend di ferragosto, l’associazione dei coltivatori diretti ha reso noti i dati dell’indagine commissionata all’istituto Ixè sulla spesa turistica degli italiani. E, con circa 10 miliardi di euro, il cibo, tra pranzi, cene e acquisto di prodotti tipici, è risultato assorbire oltre un terzo delle somme destinate nel 2024 dai vacanzieri alle spese durante il periodo di ferie.
In particolare, il 52% dei turisti, compresi quelli che utilizzano il servizio delle strutture alberghiere che li hanno ospitato, ha dichiarato di scegliere di mangiare al ristorante, con un 15% che ha optato per agriturismi e fast food e un altro 8% che ha puntato su una pizzeria. Vi è inoltre un 41% che, come souvenir, ha scelto un prodotto alimentare tipico: in primis formaggi, poi salumi, dolci, vini e liquori.
Come sottolinea Coldiretti, del resto, l’Italia può vantare 5.547 prodotti alimentari tradizionali, 328 specialità dop, igp o stg e 529 vini dop e igp. Lo sanno bene anche gli ospiti stranieri, a partire dagli statunitensi. Un altro sondaggio dei coltivatori, condotto con la piattaforma I Love Italian Food, ha rivelato infatti che per il 90% dei turisti Usa mette l’enogastronomia al primo posto tra le meraviglie nostrane più apprezzate, avendo scelto l’Italia proprio per la sua cucina e i suoi vini.
Il boom della telefonia negli ultimi 30 anni
Insieme a quelli di prodotti più tradizionali, come abbigliamento e calzature (-3,9%), elettricità e gas (-16,6%) e mobili ed elettrodomestici (-3,5%), l’acquisto di alimentari e bevande (-10,6%) ha invece continuato anche nel 2024 la tendenza al contenimento, nonostante la spesa per consumi sia in assoluto tornata a salire, raggiungendo i 21.778 euro pro capite. Lo sottolinea l’analisi svolta dall’Ufficio Studi Confcommercio sui consumi delle famiglie negli ultimi 30 anni.
“In un contesto in cui il reddito disponibile ha dimostrato una scarsa dinamicità – riporta la nota relativa – le famiglie hanno cercato, ed in alcuni casi sono riuscite, a non comprimere le spese per quei beni e servizi considerati più rappresentativi del benessere”. Dal 1995 a oggi, in altri termini, i consumi connessi al tempo libero continuano ad aumentare, a scapito di quelli di prodotti tradizionali. Unica, parziale, eccezione proprio le spese per la filiera turistica.
Il vero e proprio boom, nel trentennio, ha riguardato però la telefonia, con un +6500% di aumento della spesa pro capite in termini reali. Seguono computer e prodotti audiovisivi e multimediali, con una crescita del +962%. Significativa anche, nel comparto del tempo libero, la netta crescita (+90%) della spesa per servizi ricreativi e culturali.
Alberto Minazzi