Con 540 si, 119 no e 31 astenuti, il Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione europea per introdurre il certificato digitale che favorirà gli spostamenti all’interno dell’Ue.
Ora iniziano i negoziati con il Consiglio.
Entro il 15 giugno, se non ci saranno intoppi, si potrà viaggiare con il nuovo pass.
Libertà di circolazione e garanzia di sicurezza
I deputati hanno concordato che il nuovo “certificato EU COVID-19” – che dovrebbe sostituire la dicitura “certificato verde digitale” proposta dalla Commissione – abbia una validità di 12 mesi e non di più.
La proposta della Commissione europea di un certificato comune a tutti i Paesi membri, che certifichi l‘avvenuta vaccinazione, la guarigione dal virus Covid-19 oppure l’aver effettuato un test con risultato negativo, era stata avanzata con procedura d’urgenza in vista della stagione estiva.
Oltre a favorire la libertà di circolazione all’interno dell’Unione europea in sicurezza, il certificato è stato pensato per dare nuovo slancio all’economia dei Paesi membri e al settore del turismo.
La richiesta di test universali e gratuiti
Il Parlamento europeo chiede che i titolari di un certificato COVID-19 UE non siano soggetti a ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l’autoisolamento o i test. Inoltre, i paesi UE dovrebbero “garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti” per evitare discriminazioni contro quanti ancora non sono vaccinati o non posso permettersi economicamente il test.
Von der Leyen: “entro giugno avremo il gateway dell’Unione Europea”
“L’adozione della posizione del Parlamento europeo su un certificato verde digitale è un passo fondamentale verso viaggi liberi e sicuri quest’estate – ha twittato la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen -Ora possono iniziare i negoziati con il Consiglio Ue. Sosterremo e faciliteremo una rapida conclusione di queste discussione. Entro giugno avremo il gateway dell’Unione europea, sostenendo nel contempo l’introduzione tempestiva dei sistemi nazionali”.
Verifica dei dati e rispetto della privacy
I certificati, così come l’autenticità dei Qr Code presenti in essi, saranno verificati per prevenire frodi o falsificazioni. I dati personali contenuti nel certificato non potranno essere archiviati negli Stati membri di destinazione e non sara’ istituita una banca dati centrale a livello dell’Ue.
Sempre a garanzia della privacy dei cittadini europei, l’elenco dei soggetti che tratteranno e riceveranno i dati sarà reso pubblico, in modo che tutti possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati, ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati.
Valentina Rossi
Leggi anche: https://www.metropolitano.it/viaggi-green-pass-europeo/