Arrivato l’ok del Parlamento Europeo. La “Usb-C” preferita alla “Lighting” di Apple
La giungla dei caricabatterie, con ogni marca di cellulare che (soprattutto in passato) utilizzava un proprio sistema di collegamento al dispositivo, ha i giorni contati. Il Parlamento Europeo ha infatti approvato in via definitiva la legislazione che, entro il 2024, porterà entro il 2024 all’adozione di un’unica tipologia: la “Usb-C”, quella già adottata dalla maggioranza dei produttori (ma non da Apple, che utilizza la “Lighting” ad esempio su iPhone o iPad).
Il caricabatterie unico
A essere interessati dalla novità non saranno però solo gli smartphone. Entro il 2024 la ricarica attraverso caricatori con cavo Usb-C, in grado di funzionare con i prodotti di qualunque marca, dovrà essere adottata su tutti i dispositivi di piccole dimensioni in vendita nell’Unione Europea. Compresi, quindi, tablet, fotocamere, lettori di e-book, cuffie e auricolari wireless, casse portatili e consolle di gioco.
Ma non solo. L’Europarlamento ha fissato un’ulteriore scadenza, la primavera del 2026, per l’estensione dell’obbligo anche ai computer portatili. Il testo di legge è stato approvato a larghissima maggioranza (602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astensioni), concretizzando il primo via libera dello scorso aprile. Si chiude così la lunga discussione sul tema, iniziata da una decina d’anni e mirata anche alla riduzione dei rifiuti elettronici.
C’è Usb e Usb
L’Usb (acronimo per Universal Serial Bus) è un’interfaccia, inizialmente pensata per i collegamenti ai computer, che consente un facile e veloce collegamento per l’alimentazione dei dispositivi e delle periferiche collegate e per il trasferimento dei dati. Le Usb utilizzate per la ricarica degli smartphone e degli altri dispositivi mobili utilizzano porte “micro”, attraverso i quali collegarsi tanto a un computer, quanto alla rete elettrica attraverso un trasformatore.
Il progetto originale, la “Usb-A”, è quella “classica”: piatta e inseribile in un solo verso. Ne esistono diverse versioni, fino alla Usb 3.0, tra loro compatibili. La prima evoluzione è stata la “Usb-B”, che ha portato a realizzare anche porte più piccole, “mini” e “micro”. Dal 2015, è disponibile la “Usb-C”, più veloce e l’unica in grado, a differenza delle precedenti, di essere inseribili nella presa e di trasferire corrente in entrambe le direzioni.
Attenzione ai Watt!
Nonostante l’utilizzo di una tecnologia comune per tutti i marchi, va però detto che un caricatore “universale” non esiste, perché bisogna guardare al numero di Watt. 20 Watt, cioè, sono sufficienti per uno smartphone o un tablet, ma non per un computer portatile. E anche possibilità di ricarica veloce dipende dal numero di Watt garantiti dal caricatore.
Gli stessi cavi, poi, possono essere più o meno potenti e quindi in grado di trasferire più energia o più dati. La principale critica mossa alla decisione dell’UE è quindi di non aver imposto, oltre alla tecnologia da utilizzare, anche limiti di watt per i caricatori immessi sul mercato, in modo da garantirne la massima intercambiabilità.
Alberto Minazzi