Partito (a rilento) domenica 1 ottobre, il “Trimestre anti-inflazione” lascia libertà ai punti vendita aderenti di scegliere i prodotti
Si scrive al singolare; ma il “carrello tricolore” di prodotti a prezzo calmierato per aiutare le famiglie a fronteggiare il caro-prezzi voluto dal Governo è potenzialmente diverso in ognuno degli oltre 23 mila punti vendita che vi hanno aderito in tutta Italia.
Fin dalla partenza, avvenuta domenica 1 ottobre, poche ore dopo la firma del patto, il “Trimestre anti-inflazione” è stato dunque declinato in maniera differente dalle singole aziende di distribuzione alimentare. Che, al momento, hanno puntato soprattutto sui prodotti con il proprio marchio.
Anche perché, se si esclude Ferrero, che ha ufficialmente annunciato l’imminente partecipazione all’iniziativa, all’appello mancano ancora le adesioni di altre grandi marche. E probabilmente è anche questo, insieme a un’organizzazione dei punti vendita tutta da perfezionare, che ha fatto segnare un avvio senza botto.
I tanti prodotti nel carrello tricolore
L’accordo raggiunto da Palazzo Chigi con i rappresentanti delle associazioni del commercio e della distribuzione non disegna un “carrello unico”, ma lascia ai punti vendita completa libertà riguardo al numero e ai prodotti interessati dalle scontistiche o dai prezzi fissi bloccati. Con anche la possibilità di organizzare vari carrelli a prezzo fisso con decine di prodotti preselezionati.
Relativamente ad alcune delle principali catene di vendita, si passa così dai più di 1200 prodotti inseriti nel carrello tricolore da Coop, agli oltre 900 di Carrefour, ai circa 600 di Conad e ai 300 e più di Despar. Che hanno facoltà di affiancare al carrello tricolore anche altre promozioni speciali o campagne straordinarie.
Ma quali sono i prodotti del carrello tricolore?
Non solo quelli alimentari. Accanto a pasta, latte, uova e formaggi, caffè e pomodori pelati, si può puntare su sconti o prezzi bloccati anche per prodotti per l’igiene come i saponi detergenti, per i prodotti per l’infanzia, a partire dagli alimenti specifici e dai pannolini, ma anche per beni di fascia alta, come prodotti biologici e del commercio equo e solidale.
Il primo giorno del Trimestre anti-inflazione
I dati sulle adesioni comunicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sottolineano che quasi un terzo dei punti vendita che hanno aderito in tutta Italia all’iniziativa si incentra nelle aree metropolitane, dove sono 6.977. E, tra questi, quasi la metà sono tra Roma (1.381), Torino (1.074) e Napoli (801). Vengono quindi Milano (741 punti vendita), Bologna e Genova (422), Palermo (369), Catania (322), Venezia (299), Firenze (293), Bari (278), Messina (249), Cagliari (207) e infine Reggio Calabria (119).
In diversi negozi, però, nella prima giornata del Trimestre le vendite a prezzi calmierati non sono ancora partite, oppure mancavano cartelli e bollini sugli scaffali a promuovere l’iniziativa. È presumibile che tali ritardi si leghino alla giornata festiva, con meno personale in servizio per adeguare i punti vendita, ma le verifiche in tal senso potranno essere effettuate nei prossimi giorni. Il carrello tricolore, del resto, prevede già a sistema un monitoraggio continuo per risolvere le eventuali problematiche.
E sicuramente sarà massima l’attenzione anche da parte delle associazioni dei consumatori, che hanno manifestato qualche perplessità.
Assoutenti, per esempio, dopo aver calcolato in circa 4 miliardi il potenziale risparmio per le famiglie nei 3 mesi, auspica un confronto sul Governo per far sì che tale potenziale non sia vanificato dalla totale libertà lasciata ai negozianti sulle scelte relative ai prodotti e all’assenza di controlli negli esercizi commerciali.
Alberto Minazzi
