La denuncia di Assoutenti: prezzi alimentari insostenibili, voli aerei nazionali con costi intercontinentali
Anche per le feste più basiche, questo 2022 mette in crisi gli italiani.
Sarà più caro spostarsi da una parte all’altra del Paese per raggiungere i propri familiari, sarà più esoso imbandire le tavole per il pranzo di Natale.
Rispetto allo scorso anno, denuncia infatti Assoutenti, i “rincari dei prezzi, a parità di consumi, faranno salire di circa 340 milioni di euro la spesa per pranzi e cenoni, portando il costo complessivo degli acquisti alimentari legati al Natale a superare quota 2,8 miliardi di euro”.
Il conto è presto fatto.
La carne costa il 10,5% in più, il pesce il 10%, le uova addirittura il 21,6%, la verdura il 15,2%, la pasta il 21,3%, i formaggi il 16,8% e il pane il 15,9%.
Anche per brindare i costi sono lievitati. E se gli aumenti del vino si attestano sul 6%, quelli della birra arrivano al 10,3%.
Gli italiani sono ingegnosi, si sa, sono già pronti a tagliare qua e là pur di non rinunciare a festeggiare con i propri cari.
Ma per chi lavora fuori regione o ha figli che studiano in altre città, il problema si chiama anche “caro trasporti”.
Un esempio? Un volo Roma-Palermo, il 20 dicembre, costa quanto un Roma-New York: 511 euro, solo andata.
Un po’ meno se la partenza è rinviata al giorno successivo: 370 euro. Se poi si parte il 23 dicembre si può arrivare anche a 254 euro.
Troppi per molti, che saranno costretti a rimanere dove si trovano, rinunciando a raggiungere i propri familiari.
“Come noto, nei giorni a ridosso del Natale, migliaia di studenti fuori sede si spostano in treno, bus o aereo per trascorrere le feste in famiglia. – spiega Assoutenti – Una spesa che quest’anno risulta particolarmente elevata, soprattutto per chi deciderà di accorciare i tempi e utilizzare l’aereo, a causa dei pesantissimi rincari delle tariffe del comparto, salite su base annua dell‘80% per i voli nazionali”.