La Commissione di garanzia sugli scioperi ha detto no allo sciopero dei tir contro il caro-carburanti che Trasportounito aveva annunciato per oggi, 14 marzo 2022.
Ma ciò non impedirà di restare fermi a molti camion per il trasporto delle merci. Potrebbero essere circa 70 mila, secondo le stime del sindacato degli autotrasportatori.
Intanto, in attesa di misure concrete del Governo, arriva, in primis dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, l’accusa: “gli aumenti – ha detto chiaramente il ministro- sono immotivati. Non esiste giustificazione tecnica di questi rialzi. Il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese. Siamo in presenza di una colossale truffa”.
L’esposto del Codacons alle Procure
La corsa dei prezzi dei carburanti non si ferma oramai da settimane, con quotazioni medie di benzina e gasolio attorno ai 2,3 euro per litro e picchi registrati nelle ultime ore in alcune isole.
Come Ischia, dove è stato sforato il muro dei 2,6 euro.
Aumenti che, come sottolinea anche Codacons, il coordinamento delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori, non sembrano legati a maggiori quotazioni del petrolio o a minori forniture. I carburanti venduti ora sono stati infatti acquistati da mesi, quando il loro costo era molto più basso.
L’associazione ha quindi presentato un esposto a 104 Procure e all’Autorità garante della concorrenza per possibili speculazioni a danno di privati e imprese. Come ha sottolineato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, nel confronto, rispetto allo stesso scorso anno, la benzina costa il 39,3% in più, con il gasolio che è addirittura più che raddoppiato, visto che il prezzo attuale è del 51,3% superiore a quello del 2021.
I tir fermi e le trattative in corso
Nel frattempo, appare sempre più urgente un rapido intervento da parte del Governo, come ha evidenziato la situazione verificatasi in seguito all’annuncio dello sciopero dei tir.
Pur non essendoci al momento problemi di rifornimenti di merci, in molte regioni è scattata subito la corsa agli acquisti per accumulare scorte alimentari di prodotti primari e carburanti. La situazione più critica si è presentata in Sardegna, tra scaffali svuotati e lunghe file alle pompe di benzina.
Nonostante il fermo-mezzi promosso da Trasportounito sia stato bloccato dalla Commissione di garanzia (per il mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni previsto per gli scioperi e per non aver indicato la durata dell’astensione), oggi non lavoreranno circa 70 mila tir tra bilici e autotreni.
“Solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa – sottolinea una nota del sindacato – il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore”.
L’incontro col Ministero
Le organizzazioni del settore dell’autotrasporto, intanto, incontreranno domani il viceministro alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, per discutere di un pacchetto dei aiuti di circa 80 milioni di euro. È proprio in vista di questo primo incontro con il Ministero che altre associazioni hanno deciso di non approvare la sospensione, preferendo attendere l’esito del tavolo. Il presidente di Trasportounito, Maurizio Longo, però, ritiene che questa somma non sia sufficiente.
Una proposta, sul fronte energetico, invece, è stata lanciata dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: quella di fissare per gas ed energia elettrica, a livello di istituzioni dell’Unione, un “prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare”.
Alberto Minazzi