E’ una corsa contro il rialzo.
Che sembra sempre maggiore ed esposto a ulteriori fluttuazioni e crescite.
Il Governo è in pista, finanzia sostegni, sa bene che famiglie e imprese sono alle strette.
Il caro bollette incombe e una nuova misura per calmierare i prezzi di energia elettrica e gas di questo primo trimestre 2022 dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
E’ misura urgente, potranno cambiare un po’ le cifre, ma è considerata un dato di fatto.
Si stima che saranno messi in campo tra i 5 e i 7 miliardi di euro.
CGIA :”Famiglie e imprese paghernno 336,5 milioni di euro in più”
“In termini assoluti si tratta di una cifra elevatissima – riconosce il Centro Studi CGIA di Mestre -Se confermata, sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, famiglie e imprese italiane, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”.
L’ultimo studio condotto sulla realtà veneziana rileva che, in questo primo trimestre, famiglie e imprese, rispetto al 2019, anno pre-pandemia, “saranno chiamate a pagare 336,5 milioni di euro in più di energia elettrica e gas, di cui 155,5 milioni in capo alle famiglie e 221 milioni alle imprese”.
E’ solo il primo step. Perché, secondo lo stesso studio, se gli aumenti non cesseranno, già entro 2022 “5 mila addetti occupati nelle aziende energivore della provincia di Venezia rischiano, anche temporaneamente, di rimanere a casa”.
Su quali ambiti impatta di più il caro bollette
I settori a rischio blackout sarebbero molti: le imprese del vetro e della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica, le acciaierie, la logistica e il commercio.
Se poi si aggiunge che al caro bollette si lega l’aumento dei prezzi dei carburanti, a rischio, nella provincia di Venezia, come in tutte le altre province d’Italia, sarebbero anche l’autotrasporto, la pesca e la stessa agricoltura.
Si leva quindi il monito a interventi che contemplino anche uno scostamento di bilancio “perché -sostiene il presidente della CGIA Roberto Bottan – il rischio è quello di doverli contemplare tra qualche mese per erogare la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro”.
Brugnaro: “Dobbiamo ripensare la nostra politica energetica”
Sul tema è intervenuto più volte anche il sindaco di Venezia e presidente di Coraggio Italia Luigi Brugnaro, con una visione che va oltre l’immediatezza.
“Il governo non deve soltanto sostenere. Dobbiamo immaginare da subito anche un piano energetico nazionale.
Aumentare le estrazioni in Adriatico va bene -ha detto Brugnaro-. Ma dobbiamo anche ripensare a come produrre energia, guardare senza pregiudizi al nucleare, ovviamente quello pulito, per fusione, dobbiamo pensare all’idrogeno come utile alternativa, dobbiamo insomma ripensare la nostra politica energetica, perché solo così potremo affrontare non solo le difficoltà del presente ma anche guardare con serenità al futuro”.
Consuelo Terrin
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