Il fotovoltaico come soluzione al rischio di future crisi
Può essere il sole una delle più importanti risorse a disposizione anche dei privati per contenere la spesa energetica e rispondere al caro-bollette.
Tra le novità introdotte dal decreto-legge “Bollette ed energia”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo 2022, vi è infatti anche un’importante semplificazione delle autorizzazioni necessarie per la posa degli impianti fotovoltaici, puntando all’autoproduzione da parte dell’utente finale.
Pannelli solari: le novità dal decreto-legge “Bollette ed energia”
L’intervento del Governo non si limita solo alle misure per far fronte all’attuale emergenza, ma introduce anche un ragionamento di prospettiva. E il tema delle energie rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico, è uno dei punti cardine delle misure pensate per evitare in futuro nuove crisi.
Il decreto-legge (che dovrà essere convertito entro 60 giorni dal Parlamento per diventare legge ma produce già i suoi effetti) prova così ad accelerare sull’energia solare, rendendo più facile la proceduta per installare i pannelli sui tetti o sui balconi di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali (ad esempio sulle coperture dei capannoni).
La semplificazione passa innanzitutto attraverso il nuovo inquadramento dell’installazione, con qualunque modalità, degli impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici o su altre strutture e manufatti diversi dagli edifici.
Il decreto-legge qualifica infatti tali attività, compresa la realizzazione delle altre opere per connettere i pannelli alla rete elettrica degli edifici, tra gli interventi di manutenzione ordinaria.
Cosa si deve fare per installare i pannelli solari
Installare un pannello, insomma, sarà ai fini delle procedure da rispettare esattamente come ridipingere casa.
Dalla nuova norma consegue infatti che questo tipo intervento non richiede la necessità di speciali progettazioni, permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso.
È insomma sufficiente scaricare online un modulo dal sito del gestore dei servizi energetici o da quello del Ministero dello Sviluppo economico, compilarlo e poi inviarlo allo stesso gestore 2 volte: a inizio lavori e alla conclusione dell’intervento.
Le eccezioni e gli impianti “Agrovoltaici”(Pannelli Fotovoltaici in Agricoltura)
La norma generale, però, prevede delle eccezioni.
Il regime di autorizzazioni precedente resta in vigore innanzitutto per i “beni vincolati”, sottoposti alle autorizzazioni paesaggistiche previste dal Codice dei Beni culturali.
Così come le aree dichiarate “di notevole interesse pubblico”: ville, giardini e parchi, ma anche gli immobili inseriti in un centro storico.
Il parere obbligatorio dell’autorità competente in materia paesaggistica nei procedimenti di autorizzazione relativi ad aree idonee non sarà vincolante.
Non si tratta invece di un’eccezione, ma impone alcuni limiti, la precisazione relativa al posizionamento di impianti fotovoltaici in contesti agricoli.
L’accesso ai relativi incentivi riguarda gli impianti “agrovoltaici” realizzati con soluzioni integrative innovative che non compromettano la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale.
E la concessione degli incentivi è subordinata, in questi casi, alla contestuale realizzazione di sistemi di monitoraggio.
Ammessi anche gli impianti fotovoltaici più grandi (fino a 200 kilowatt)
Potranno usufruire della semplificazione prevista dal decreto-legge tutti gli impianti fotovoltaici fino a 200 kilowatt. Sarà il MiTe (Ministero della Transizione Ecologica), entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, a individuare con apposito decreto le condizioni e le modalità per l’estensione del modello unico semplificato agli impianti superiori a 50 kW.