La Scuola Grande della Misericordia, sabato 18 febbraio, ospita l’evento più mondano ed esclusivo della kermesse 2023
Se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, per i sogni non esiste periodo migliore del Carnevale, periodo durante il quale la città si veste di colori e allegria.
Ritorna dal 4 al 21 febbraio il Carnevale di Venezia, condensato di spettacolari eventi che animano campi, piazze, calli e campielli in laguna. Ma anche Palazzi.
Tra questi, l’evento più mondano della kermesse veneziana, il Ballo del Doge, che ritorna quest’anno nella prestigiosa cornice della Scuola Grande della Misericordia.
Dove andrà in scena la perfetta sintesi del Carnevale, titolato nell’edizione 2023 “Take your Time for the Original Signs” , ispirato ai segni delle costellazioni, oltre che ai simboli originali della festa veneziana e firmato dal direttore artistico e scenografo del Gran Teatro La Fenice, Massimo Checchetto.
“The Greatest Dream. Yesterday. Today. Forever”: il Ballo del Doge
L’arte di sognare come stile di vita e un invito a auto celebrarsi e celebrare una nuova ruggente era che si spera possa avere finalmente inizio dopo il complicato triennio che Venezia, assieme a gran parte del mondo, ha vissuto.
Sono questi i due leitmotiv che si intrecciano nella nuova edizione de “Il Ballo del Doge” (18 febbraio) che quest’anno compie 30 anni.
“The Greatest Dream. Yesterday. Today. Forever”, si ripromette infatti di coinvolgere il suo esclusivo pubblico internazionale in un viaggio multisensoriale e onirico, senza far mancare strabilianti sorprese che si sveleranno solo durante l’evento. Il tutto in un raffinato spaccato di storia del costume.
«Ha un significato importante e sono orgogliosa di essere arrivata a realizzare assieme al mio fantastico team ben trenta edizioni di questo evento unico – racconta Antonia Sautter, stilista e creativa imprenditrice conosciuta in tutto il mondo per le sue realizzazioni-. Il Carnevale veneziano è sinonimo di creatività e Venezia come nessun’ altra città si presta al gioco tra sogno e fantasia. Il Ballo del Doge è espressione dello spirito di questo periodo dell’anno nel quale, con un costume si può rappresentare al meglio se stessi o ciò che si vorrebbe essere. E’ il mio personale “dream in progress” fin da quando ho realizzato la prima edizione. Sogno è la parola chiave che ha costellato tutta la mia vita, fin dall’infanzia, quando indossavo i costumi che mamma creava e cuciva per me. Fu lei a insegnarmi a usare la creatività per realizzarli e a trasmettermi i fondamenti della sartoria. Oggi tutto questo e di più è nel Ballo del Doge. Io credo che i sogni, se portati avanti con tenacia, possono tramutarsi in realtà».
Sogni e glamour, immaginifiche coreografie e straordinari abiti di scena
Così ci si ritrova tra immaginifiche coreografie e straordinari abiti di scena, sfarzosi allestimenti, tripudi floreali e performance con oltre un centinaio di artisti. Ad accompagnare gli ospiti, la presenza di un’enigmatica figura, capace di riemergere dal buio più profondo e spiccare un volo di fantasia, la cui identità sarà svelata solo durante la festa.
Antonia Sautter anticipa poco di quel che è l’edizione di quest’anno, tutto è top secret per non sciupare la sorpresa agli ospiti della Scuola Grande della Misericordia che arrivano da ogni parte del mondo.
«Posso solo dire che ci sarà anche una grande scultura a rappresentare Venezia e la serata si aprirà sulle “ali della fantasia” per poi proseguire tra sogni e glamour – continua Antonia Sautter. C’è un enorme lavoro dietro questo evento. E’ l’espressione dell’attività di tantissime persone senza le quali non esisterebbe: come le sarte che lavorano i costumi e i tessuti, chi esegue le stampe su pregiate stoffe, chi dipinge i fondali a mano seguendo i miei bozzetti, i falegnami, i vari tecnici e il personale che contribuisce a renderlo un evento indimenticabile».
L’altro protagonista del Ballo del Doge: l’artigianato veneziano
«Negli anni – sottolinea Sautter – il pubblico che partecipa al Ballo del Doge è diventato sempre più giovane, ci sono tanti trentenni e quarantenni. Gli ospiti sono persone che amano Venezia, capitale delle arti creative. Sono grandi sognatori, ci sono famiglie e persone che non si perdono un’edizione. Vogliono essere sorpresi, mantenere la capacità di meravigliarsi tipica di quando si è giovanissimi. Il mio compito è quello di non deluderli, una grande responsabilità. Come invita a fare il titolo, si ricordano i sogni del passato ma con gli occhi sempre ben aperti sul futuro, con l’entusiasmo e la consapevolezza che la vita è una grande opportunità da non sprecare. E l’evento non è solo il palcoscenico ideale dal quale osservare tre decenni di glamour in laguna. Il ballo del Doge è anche un viaggio tra le abilità e il valore dell’artigianato veneziano, un’eccellenza che va sostenuta».
Gli abiti sono infatti tra i protagonisti principali dell’evento e parte integrante del sogno carnevalesco firmato da Antonia Sautter. Veri e propri capolavori nati dalle abili mani di sarte creative che lavorano con passione pregiati tessuti, con cura per i più minuziosi dettagli.
«Io stessa nasco artigiana – conclude Antonia Sautter. Amo definire il mio percorso con una metafora. Negli anni sono diventata una direttrice d’orchestra che dirige la sua sinfonia».
Tanti eventi in centro storico e Terraferma sotto il segno del Leone di San Marco
Se all’interno della Scuola Grande della Misericordia si vive il sogno, non meno accade fuori, dove tutto gravita attorno a una sorta di “grande zodiaco” tra creatività, originalità e fantasia. A dare il via ai tanti eventi, diffusi ovunque tra centro storico, isole e terraferma, l’Opening Parade, la performance sull’acqua che sabato 4 febbraio animerà il Canal Grande con tanti artisti, colori, giochi di luce e musica.
L’invito da parte degli organizzatori del Carnevale di Venezia 2023 è di partecipare tutti assieme alla creazione dello “Zodiaco” cercando il proprio segno originale e ricreandolo nell’unicità di ognuno, magari non perfetta ma sicuramente unica come Venezia e il suo Carnevale, famoso in ogni parte del mondo.
Un’edizione all’insegna della libera espressione e della creatività per ritornare a sognare attraverso i segni con leggerezza e invenzione.
«Un tuffo nel passato per pensare al futuro – precisa il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -. Le origini e il significato di questa festa prendono spunto dai Saturnali latini e dai culti dionisiaci greci, grandi celebrazioni religiose che prevedevano l’uso di maschere e rappresentazioni simboliche. Il Carnevale 2023 sarà una festa per tutti, soprattutto per i bambini e le famiglie, con un format che ricalca quello vincente dello scorso anno: tanti spettacoli diffusi ed eventi che si sviluppano su tutto il territorio comunale».Il palinsesto del divertimento è consultabile nel sito www.carnevale.venezia.it
Il Carnival Street Show e gli spettacoli sull’acqua
Tra i principali appuntamenti successivi all’apertura sul Canal Grande, il tradizionale corteo di imbarcazioni tipiche locali (domenica 5 febbraio), mentre a Mestre prende il via nello stesso fine settimana il Carnival Street Show con musica, circo-teatro e clownerie e il tradizionale Concorso della Maschera più bella sui due palchi-teatri allestiti in Piazza Ferretto e Piazza San Marco.
Protagonista anche quest’anno, sarà l’Arsenale di Venezia, dove si terrà lo spettacolo sull’acqua “Original Signs” a partire da venerdì 10 febbraio, ogni giorno dalle 18 alle 20.30. Imperdibile, sabato 11 febbraio, la presentazione al pubblico delle 12 Marie del Carnevale in Piazza San Marco.
Anche teatri e musei ospiteranno spettacoli, concerti ed eventi, mentre nella sede della Biennale di Ca’ Giustinian e, a Mestre, al Parco Albanese, ci sarà il Carnevale internazionale dei Ragazzi.
Il ritorno dei carri allegorici
Non manca in calendario, sabato 11 e domenica 12 e dal 16 al 21 febbraio, a Ca’ Vendramin Calergi, il “Dinner Show & Ball” , firmato da Antonia Sautter, per soddisfare i peccati di gola tra abiti sontuosi e performance artistiche indimenticabili.
L’edizione del carnevale 2023 vede inoltre il ritorno delle sfilate dei carri allegorici su tutto il territorio, dalle isole Lido, Pellestrina e Burano alla Terraferma, Campalto, Mestre, Zelarino e Marghera. Infine, si rinnova dopo il successo dello scorso anno “Vivi il Carnevale e l’itinerario dell’artigianato” dell’app I LoveTourist Easy Guide, una mappa digitale in cinque lingue realizzata da una rete di imprese veneziane. Attraverso dei percorsi, conduce alla scoperta di Venezia segnalando gli eventi, dove gustare i dolci tipici del periodo insieme ai luoghi di interesse sulla storia, tradizione e leggende del Carnevale.
Silvia Bolognini