Firmato il decreto che allunga dal 2 al 21 agosto la proroga dello “sconto” di 30 centesimi su benzina e diesel
Il pieno di benzina o gasolio per le vacanze degli Italiani è salvo. Il Governo ha infatti deciso di prorogare ancora una volta il periodo di taglio delle accise sui carburanti, con la validità della misura estesa adesso dal 2 agosto (quando sarebbe scaduta l’ultima precedente proroga) fino al 21 agosto.
È l’effetto del nuovo decreto interministeriale firmato dai ministri dell’Economia, Daniele Franco, e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che, pur pesando per circa un miliardo di euro al mese sulle casse pubbliche, sicuramente dà respiro a famiglie e imprese italiane.
Ma la nuova proroga limitata nel tempo, e non estesa a un periodo di almeno un paio di mesi come inizialmente ipotizzato da qualcuno, è ritenuta ancora insufficiente da molti. A partire dal Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, dall’Unione Nazionale Consumatori e da Assoutenti.
Il taglio delle accise
Introdotto lo scorso marzo con il decreto-legge contenente misure urgenti di contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e poi rinnovato senza soluzione di continuità con i successivi decreti di proroga della scadenza, il taglio delle accise sui carburanti si concretizza in una riduzione del costo alla pompa di benzina e diesel pari a 30,5 centesimi al litro.
Lo “sconto” è infatti determinato non solo dalla riduzione dell’accisa vera e propria, pari a 25 centesimi, ma anche dall’Iva che incide, oltre che sul costo netto della materia prima, anche su queste imposte indirette gravanti sul prodotto finale. Oltre che per benzina e gasolio, lo sconto continuerà a valere anche per gpl (in questo caso il taglio netto è di 8,5 centesimi) e metano per autotrazione.
Gli aumenti rispetto al 2021
Quando la misura fu inizialmente decisa, il prezzo medio di un litro di benzina al distributore era arrivato a 2,18 euro. Adesso, nonostante il taglio dell’accisa, solo nella rilevazione del 19 luglio, dopo quasi un mese e mezzo dal 7 giugno, dopo tre settimane di discesa dei costi della materia prima sui mercati internazionali, il costo alla pompa della benzina verde in modalità self service era tornato sotto i 2 euro. I dati di ieri dell’Osservatorio prezzi del Mise indicano una media di 1,985 euro per la benzina e 1,940 per il diesel.
Già un mese fa, quando la benzina costava mediamente 2,075 al litro e il gasolio 2,030, il Codacons aveva denunciato come alla situazione internazionale si è aggiunta anche la speculazione, con l’aumento dei prezzi rispetto allo stesso periodo del 2021 pari al +28,5% per la benzina e al +37,5% per il gasolio. Adesso gli aumenti sono “scesi” rispettivamente al +20,1% e al +28,3% su base annua, che si traduce in 21 euro in più per un pieno e 515 euro di extra spesa nei 12 mesi.
Le critiche dei consumatori
L’associazione ha così rilanciato, attraverso il suo presidente, Carlo Rienzi: “Di fronte alla crescita senza freni dei listini alla pompa – ha dichiarato al Corriere della Sera – limitarsi a prorogare lo sconto sulle accise appare assolutamente inadeguato”. Sulla stessa falsariga del Codacons anche l’Unione Nazionale Consumatori. “È troppo poco. L’estensione dal 2 agosto al 21 agosto è del tutto inadeguata e non tiene in alcun conto della possibile crisi di Governo”, ha detto allo stesso quotidiano il presidente, Massimiliano Dona.
“Lo sconto sulle accise – aggiunge Furio Truzzi, presidente di Assoutenti – non produrrà un abbattimento dei prezzi, con i listini che sono ancora a livelli elevatissimi. Questo perché le speculazioni sui carburanti hanno di fatto vanificato la misura”. Ma la richiesta di una proroga del taglio delle accise per un periodo più lungo, addirittura fino a fine anno, per il momento non ha trovato accoglimento.
Alberto Minazzi