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Canto delle balene: il linguaggio segreto che unisce uomo e cetacei

Canto delle balene: il linguaggio segreto che unisce uomo e cetacei

Un nuovo studio rivela che il canto delle megattere possiede strutture simili a quelle del linguaggio umano. Un’affascinante scoperta che sfida la convinzione dell’unicità della nostra comunicazione

Pochi li hanno sentiti. I loro sono suoni a bassa frequenza, emessi dal profondo delle acque e molto assomigliano a malinconici richiami.
Ma funzionano un po’ come i noti canti delle sirene, per attrarre dei partner, così come per una loro particolare interazione sociale, o per la cura dei piccoli.
Le balene comunicano tra loro dal profondo del mare e il loro canto, così chiamato perché assomiglia a quello umano, è stato registrato per la prima volta una cinquantina di anni fa.
Dopo la prima scoperta, cioè che la loro comunicazione subacquea è possibile grazie a delle grosse laringi, uno studio rivela la seconda: non solo il canto delle balene viene trasmesso “culturalmente” di generazione in generazione ma possiede parti e strutture ricorrenti che servono probabilmente a facilitarne l’apprendimento. Soprattutto, la loro forma di comunicazione è molto simile al nostro linguaggio.

Lo studio

Pubblicato sulla rivista Science, lo studio guidato dall’Università ebraica di Gerusalemme ha preso in esame per la prima volta i canti registrati delle balene magattere che vivono nell’area della Nuova Caledonia, nel Pacifico Sud-occidentale, con un metodo ispirato al modo in cui i bambini individuano le parole nel parlato.
Dagli 8 anni di analisi è emersa una ricorrenza sistematica di strutture, esattamente come avviene in tutte le lingue conosciute. In pratica uno schema che mai fino a questo momento era stato riscontrato in nessun altro animale oltre agli esseri umani.

balene

Come spiegano i ricercatori, la scoperta suggerisce che la nostra comprensione dell’evoluzione del linguaggio può trarre vantaggio oltre che dai nostri parenti primati più prossimi, anche da specie evolutivamente distanti. Oltre a mettere in discussione la convinzione di lunga data sull’unicità del linguaggio umano.
Questo studio ha permesso  infatti di scoprire nel canto delle balene la stessa struttura statistica che è un segno distintivo del  nostro linguaggio. Rimane tuttavia da valutare, come dichiara Ellen Garland, dell’Università britannica di St Andrews, co-autrice dello studio, se le strutture rilevate sino importanti per le balene come per l’uomo.

Le balene cantano

Le balene usano la laringe e le sacche nasali per produrre vari tipi di suoni non solo per comunicare ma anche per navigare e cacciare. Il processo biologico varia da una famiglia di Cetacei all’altra, tutti comunque (balene, delfini e focene) sono molto più dipendenti dal suono per la comunicazione rispetto ai terrestri perché l’assorbimento della luce da parte dell’acqua rende la visione difficile.
Inoltre, il movimento relativamente lento rispetto all’aria diminuisce l’efficacia del senso dell’olfatto.
La laringe ha un ruolo fondamentale nella produzione del suono ma è priva delle corde vocali. Le vocalizzazioni delle magattere, vale a dire i loro canti, sono eseguite solo dai maschi e solo durante la stagione dell’accoppiamento, facendo supporre che lo scopo dei canti sia aiutare la selezione naturale. Possono inoltre produrre suoni isolati, che non fanno parte di una canzone, in particolare durante i rituali di corteggiamento e un’altra classe di suoni, chiamati rituali del pasto.

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