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CANTARE LE TRADIZIONI

CANTARE LE TRADIZIONI


Dall’amore per il repertorio popolare è nato il progetto artistico dell’Orchextrana: ensemble veneziano che vuol preservare e diffondere le canzoni della tradizione lagunare
L’orgoglio per la propria terra, per il proprio dialetto ma anche per la propria musica. Se i turisti in gondola chiedono “O’sole mio” invece che “La biondina in gondoleta” è anche perché questa tradizione musicale lagunare si va via via perdendo, anche tra i veneziani. Da qui l’idea di Luca Foffano, tenore (fa parte anche del progetto “The Gondoliers”, sotto contratto con la Universal) che di serenate in gondola ne ha fatte parecchie, di coinvolgere musicisti veneziani, apparentemente lontani da questo mondo, per realizzare, a firma Orchextrana, l’album “Inno a Venezia”.
«A volte il progresso e la tecnologia abbassano le difese immunitarie di chi alle tradizioni non sa rinunciare ed il rischio è quello che queste millenarie usanze vadano a morire – scrive Massimo Veronese nel libretto dell’album – tra queste la musica, le canzoni che descrivano gesta, mestieri, modi di fare, vere antologie del passato. A Napoli i vari Merola e Murolo, a Roma Rascel e Fiorini, a Venezia chi? Sembra non siano più di moda i gruppi folcloristici dei gondolieri cantori a mantenere in vita il serenissimo orgoglio, l’Inno a San Marco, le gradevoli barcarole, le ninne nanne nella culla più particolare del mondo, la gondola, le canzoni da ‘fresco’, le peregrinazioni dei ‘capparossolanti’ attraverso la laguna. Ecco perché Orchextrana».
Tredici tracce che vanno dai grandi classici come “L’inno di San Marco” e “El Gondolier” o “Marietta”, a “Chiaro di Luna” di Umberto Da Preda con anche due inediti: “Un’onda”, composta dallo stesso Foffano con Francesco Boldini, virtuoso chitarrista di fama nazionale suo partner nell’iniziativa, che ha anche prodotto l’album nei suoi Holly Studios di Dolo, e “Solo Adesso” di Goran Kuzminac, cantautore di origine jugoslava divenuto famoso agli inizi degli anni ottanta con la sua “Stasera l’aria è fresca” che è stato riadattato da Foffano in dialetto veneziano.
All’album hanno partecipato Michael Malvich, Michele Bozzato, Renzo Miatto, Silvia Siega e Alessia Grasso alla voce, Francesco Boldini chitarra e mandolino, Lello Gnesutta al basso, Daniele Labelli alle tastiere, Paolo Prizzon alla batteria e percussioni, Alessandro Barbiero alla fisarmonica e Sabrina Bobo alle percussioni. Un ensemble di affermati musicisti locali.
«Devo dire che non è stato assolutamente difficile trovare i musicisti per l’album, tutti hanno aderito volentieri al progetto, sposandone intento e finalità – spiega Luca Foffano – l’obbiettivo è stato assolutamente quello di non stravolgere i pezzi, certamente adattarli un pochino alla strumentazione moderna, ma senza esagerare, cercando di mantenere invariato lo spirito originale dei pezzi».

Il risultato è un disco di qualità che si può trovare tanto nei negozi di dischi e nei banchi di souvenir del centro storico. «L’accoglienza è stata fantastica – sottolinea Foffano – la cosa bella è che piace un po’ a tutti: alle persone più anziane, che ritrovano melodie e ricordi di un tempo e che arrivano persino a commuoversi sentendo l’Inno di Venezia, ma anche ai giovani, che scoprono un aspetto della cultura della loro città che era andato ormai perduto. E naturalmente piace anche ai turisti, che possono così portarsi a casa un ricordo molto particolare della città lagunare».
Un amore per la propria città, per il proprio dialetto e per le proprie tradizioni che non ha comunque nessun intento “politico”, tanto che Foffano ha in cantiere un progetto da realizzare con due grandissimi esponenti delle musica napoletana, Tullio De Piscopo e Tony Esposito, un album che sigilli una sorta di gemellaggio musicale tra le due città, in cui gli artisti partenopei canteranno le canzoni veneziane e viceversa.
DI ANDREA MANZO

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Tag:  dialetto, laguna