Lo studio Usa: aumentano tra Gen X e Millennial i casi e la mortalità per alcuni tipi di tumore tra i più diffusi
Le ragioni sono ancora poco chiare, ma i dati appaiono inequivocabili.
I casi di 17 tipi di tumori registrati negli Stati Uniti tra i nati dal 1965 al 1994, le cosiddette “Generazione X” e “Millennial”, sono superiori a quelli di chi è nato prima di loro. Inoltre, per alcune forme di cancro, risulta più alta anche la mortalità.
Lo evidenzia un maxi studio degli oncologi della American Cancer Society pubblicato su “The Lancet Public Health” e basato sui dati relativi a un campione, nella fascia tra 25 e 84 anni, di 23 milioni e 654 pazienti con diagnosi di cancro e 7.348.137 persone decedute per 25 tipi di tumori nel ventennio tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2019.
I tumori più diffusi tra i “giovani”
Sulla base delle informazioni fornite dalla North American Association of Central Cancer Registries e dal National Center for Health Statistics, suddivise per gruppi di nascita di 5 anni, gli studiosi hanno notato che, a partire dal 1920, i tassi di incidenza aumentavano progressivamente per 8 dei 34 tipi di cancro presi in considerazione.
In particolare, senza significative differenze legate al sesso, riguardo ai tumori a pancreas, rene e intestino tenue l’incidenza per i nati nel 1990 è stata tripla rispetto a quelli del 1955. Per altri 9 tumori è stata rivelata invece una crescita dei tassi di incidenza nelle coorti più giovani dopo un calo in quelle più anziane.
Incidenza del cancro all’utero: +169%
Nello specifico, nelle nate nel 1990 l’incidenza del cancro all’utero è superiore del +169% rispetto alla coorte con i dati più bassi, ma l’aumento ha riguardato anche il tumore al seno positivo al recettore degli estrogeni, quello al colon-retto, allo stomaco non-cardias e alla cistifellea.
Tra le donne, un leggero incremento di casi (+12%) è stato notato anche per il tumore ovarico, mentre, tra i maschi, è risultata maggiore l’incidenza di cancro ai testicoli, cancro anale e sarcoma di Kaposi.
Quanto alla mortalità, i tumori in crescita tra i giovani sono quelli dell’utero, della cistifellea, dei testicoli, del colon-retto e del fegato (tra le donne).
Le prospettive
I risultati, evidenzia Hyuna Sung, prima autrice dello studio, allargano i dati precedenti su cancro del colon-retto a esordio precoce e alcuni tumori associati all’obesità, includendo una gamma più ampia di tipi di cancro e aggiungendosi alle prove crescenti di un aumento del rischio di cancro nelle generazioni successive al Baby boomer.
“Le coorti di nascita – spiega l’epidemiologa – condividono ambienti sociali, economici, politici e climatici unici, che influenzano la loro esposizione ai fattori di rischio oncologico negli anni cruciali per lo sviluppo”. “L’aumento dei tassi di cancro fra le persone più giovani – aggiunge l’autore senior, Ahmedin Jemal – indica cambiamenti generazionali nel rischio oncologico”.
Fondamentale individuare e combattere i fattori di rischio
Questo, prosegue Jemal, “spesso rappresenta un indicatore precoce dell’impatto futuro dei tumori in un Paese”.
“Senza interventi efficaci a livello di popolazione – conclude – in futuro potrebbe verificarsi un aumento complessivo del carico di cancro, arrestando o invertendo decenni di progressi contro la malattia”.
Per definire le migliori strategie di prevenzione, dunque, sarà ora fondamentale identificare e affrontare i fattori di rischio cancro nella Gen X e nei Millennials.
Alberto Minazzi