Non solo computer, assistenza informatica e telefonia d’alta gamma: a Favaro nascono i simulatori usati da piloti e squadre corse
Se Nicola Baldan, pilota automobilistico di Adria, ha vinto la Seat Leon Cup 2016, un po’ di merito ce l’hanno anche due tecnici informatici veneziani, Cristiano Trabuio e Francesco Mantovani. I due soci di i-Dea Informatica e Telefonia, che gestiscono il negozio in via Altinia 126 a Favaro Veneto, sono infatti all’avanguardia in Italia (dove ci sono solo un paio di realtà altrettanto strutturate) nella progettazione e realizzazione di simulatori professionali di guida e ormai, oltre che per gli amatori del genere, stanno diventando un punto di riferimento per squadre corse (come Pit Lane Competizioni) e piloti (dopo Baldan, si è affidata a loro anche Arianna Casoli, unica pilota donna nel circuito Nascar Europa). Attualmente, dopo aver aperto quest’anno siti in Germania, Francia e Gran Bretagna, sono in corso di preparazione quattro simulatori professionali destinati a squadre professionistiche.
Il 48enne Trabuio (che ha fondato la società nel 1995) e il 34enne Mantovani, a dispetto della giovane età, lavorano insieme dal 1996 (nella sede attuale dal 2000), con un’attività incentrata principalmente sull’assemblaggio, produzione e vendita di computer, componenti e reti informatiche, oltre che sulla relativa assistenza. È dal 2008 che, partendo da una passione privata, i-Dea Informatica ha iniziato ad occuparsi anche dei simulatori di guida, con un continuo miglioramento del prodotto e della sua efficienza. Da elementi adatti a semplici videogiochi, così, si è arrivati a creare pedaliere, volanti e cambi perfettamente coincidenti con quelli reali, in grado di garantire migliori prestazioni per far sì che i piloti professionisti migliorino le proprie prestazioni.
«In prospettiva – spiega Trabuio – finiremo anche l’allestimento di un intero abitacolo da rally. Il nostro “segreto” è quello di sviluppare prodotti ex novo, non modificandone di esistenti, ottenendo così repliche identiche all’originale». «La prassi – aggiunge Mantovani – è quella di vedere il prodotto, provarlo, assorbirne i feeling e riprodurlo per la parte software, convertendo le uscite analogiche in uscite digitali, per connetterlo al computer via usb. Noi disegniamo al computer in 3d i componenti, producendoli poi direttamente con una stampante 3d, quando in plastica, o affidandoci a lavorazioni esterne quando in metallo. E questo, facendo tutto da noi, senza ricorrere a progettisti esterni, ci permette di offrire un prodotto completo a prezzi più bassi».
L’idea di dare una ricaduta positiva sociale con il proprio lavoro è la base delle scelte aziendali e questo si traduce, in modo pratico, con le collaborazioni con le scuole tecniche della zona, prima tra tutte l’istituto Zuccante di Mestre, con il quale, a fianco dei tradizionali stage formativi per gli studenti del triennio, si sta studiando di indire una serie di borse di studio inerenti la programmazione informatica.
Il core-business di i-Dea Informatica è comunque l’assistenza informatica, fornita a studi medici di Mestre e Marghera, ma anche a realtà più grandi come Solidarietà Veneto, la galleria Orler o Chioggia Kart. E poi, nel punto vendita di via Altinia, è possibile acquistare computer non standard, ma “cuciti sul cliente”, e con annessa assistenza, senza dover spedire il prodotto a Milano o altrove, dovendo così attendere da una a tre settimane per la riconsegna, ma sfruttando il laboratorio interno. «È da qui – riprende Trabuio – che parte l’idea di fare tutto da noi, perché il nostro scopo è quello di far star fermo l’apparecchio il meno possibile, visto che queste esigenze stanno diventando “necessità aziendali” anche per i privati». Infine, i-Dea Informatica ha un canale diretto (che si traduce nell’abbattimento dei costi) per l’importazione di smartphone top di gamma (di marchi come Xiaomi, Meizu o Zte) con copertura di garanzia diretta.