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Campi Flegrei: scossone da paura nella notte

Campi Flegrei: scossone da paura nella notte
@Ingv

Nuove scosse, fino a 4 gradi, nell’ultima nottata. Popolazione sempre più preoccupata: gli scenari tra bradisismo ed eruzione

Tenere il passo dello sciame sismico che sta continuando a interessare i Campi Flegrei è sempre più arduo. Gli ultimi eventi principali in ordine di tempo riportati dalla lista dei terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono quelli delle 4.15 della mattina di martedì 3 ottobre, di magnitudo 2.2, e soprattutto quello delle 22.08 della sera di lunedì 2, che ha toccato i 4 gradi, facendone la seconda più intensa degli ultimi 40 anni dopo quella di magnitudo 4.2 del 27 settembre scorso.

1118 terremoti nel solo mese di agosto

Una serie che va avanti da mesi, se si pensa che l’Osservatorio Vesuviano ha registrato ben 1.118 scosse nel solo mese di agosto. Una situazione che sta fiaccando la resistenza dei circa 500 mila residenti nella zona rossa e gli oltre 800 mila abitanti della zona gialla della popolosa area del Napoletano. Un’emergenza che, nella situazione contingente, rende necessarie misure come il far scattare l’allerta gialla o la chiusura delle scuole disposta per oggi a Pozzuoli.

terremoto campi flegrei

Ma la situazione richiede anche di essere affrontata strutturalmente, per non farsi cogliere impreparati nel caso si presenti la necessità di evacuazione. Per l’area esiste un Piano nazionale della Protezione Civile, ma il Governo sta pensando a una nuova legge per gestire le procedure e la ricognizione dei danni, E, mentre continuano i tavoli tecnici regionali, domani mattina, 4 ottobre, i sindaci del territorio saranno ascoltati dalla Commissione Ambiente di Montecitorio.

La gestione dell’eventuale evacuazione

Le altre regioni, intanto, si preparano all’accoglienza nel caso scatti l’evacuazione.
Il Veneto, per esempio, è pronto ad accogliere come previsto in 72 ore le 30 mila persone previste dall’attuale ripartizione sulla base del piano della Protezione civile.
Piano che però, sostengono in molti, necessita di una revisione in quanto sarebbero insufficienti le vie di fuga e anche il costo economico di un’evacuazione sarebbe elevatissimo.

In arrivo un nuovo piano

In tal senso, nei giorni scorsi il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che parlato di un’emergenza “strutturale”, ha annunciato l’arrivo di una nuova legge sui Campi Flegrei, con annesso nuovo piano di evacuazione, “in un paio di settimane”.
Il Governo si sta quindi muovendo per reperire le necessarie risorse visto che, ha quantificato sempre lo stesso ministro, “si parla di decine e decine di milioni di euro”.

Gli ultimi terremoti ai Campi Flegrei

La forte scossa della serata di lunedì è stata percepita non solo nell’area flegrea, ma anche a Napoli, dove in molti hanno lasciato le abitazioni, riversandosi in strada. Il conto dei danni, nonostante la magnitudo di 4.0, è contenuto, con qualche lesione e vetro rotto registrati negli edifici, qualche auto danneggiata dai calcinacci, ma nessun danno alle strade. Avvertito distintamente dalla gente, di Pozzuoli, Licola e Quarto, oltre che in alcuni quartieri del capoluogo, anche il nuovo evento delle prime ore della mattina.

terremoto campi flegrei
calcinacci in strada e panico nella notte @Ingv

È proprio Pozzuoli, dove vivono oltre 81 mila persone, il grande centro maggiormente interessato dallo sciame sismico. L‘epicentro delle ultime due scosse è stato infatti localizzato a circa 5 km dalla città, il cui sindaco, Luigi Manzoni, ha attivato i monitoraggi, con verifiche in particolare agli edifici scolastici, che hanno costretto a sospendere momentaneamente l’attività didattica, pur non risultando al momento particolari problematiche.

I sindaci invitano a non cedere alla paura

“C’è solo un grande spavento, tanta paura, tra i cittadini”, ha commentato Manzoni all’agenzia Adnkronos. “C’è ansia però comunque dobbiamo prendere coscienza che questo è un fenomeno che non ci abbandonerà mai. Bisogna quindi – ha concluso – convivere con il fenomeno del bradisismo e mettere in atto quelle attività di mitigazione del rischio, come stiamo già facendo. Bisogna tranquillizzare i cittadini e dare le giuste comunicazioni”.

“L’abbiamo sentita tutti. In tutta Bacoli. E in tutti i Campi Flegrei”, fa eco da Facebook il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione – È iniziato un nuovo sciame sismico. Ne abbiamo già vissuti in questi ultimi mesi. E ne vivremo ancora. La buona notizia è che, sul territorio di Bacoli, non registriamo danni a cose e persone. È giusto manifestare le proprie preoccupazioni. Ma dobbiamo imparare a non cedere alla paura. Altrimenti vivremo danni peggiori di quelli dello sciame sismico ancora in corso”.

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@Ingv

Un forte odore di zolfo nell’aria

In occasione delle ultime 2 scosse, in molti hanno segnalato anche un forte odore di zolfo nell’aria. L’area vulcanica dei Campi Flegrei, a ovest di Napoli, del resto è caratterizzato dalla presenza di numerose fumarole e sorgenti di acque termali, senza un edificio vulcanico principale, come è per esempio il vicino Vesuvio, ma con un’area depressa definita caldera. Proprio in considerazione delle sue caratteristiche, il territorio è dunque sottoposto a costante monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano.
L’ultimo report pubblicato, relativo al mese di agosto, ha segnalato così 1.118 terremoti nell’area, con magnitudo massima di 3.6, ma circa il 91,8% del totale sotto 1 grado o non determinabile per la bassa ampiezza del segnale.
L‘epicentro del 63% dei 1118 eventi di agosto e dei successivi è stato localizzato tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4 km.

Cosa può succedere ai Campi Flegrei: due scenari di rischio

Il rapporto segnala anche una “lieve tendenza all’aumento” dei “valori massimi di temperatura superficiale nelle aree di Pisciarelli e Solfatara”, confermando così i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. A preoccupare è anche il sollevamento del terreno nell’area di Pozzuoli, che continua al ritmo di 15 mm al mese, per un totale di 80 cm dal 2016 e 113 dal 2005.

Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, ha quindi illustrato alla Camera due scenari di rischio possibile: un bradisismo simile a quello che ha visto la terra continuare a tremare per 2 anni tra il 1983 e il 1984, o addirittura un‘eruzione, come quella catastrofica del 1538.
“Ma è impensabile che i Flegrei si spengano – ha concluso Doglioni – e il vulcano si disattivi. In questo momento, non conosciamo il punto critico: speriamo che gli strumenti che abbiamo ci diano delle informazioni le più precoci possibili”.

La reazione della gente

I residenti sono comunque già al limite di sopportazione per la terra che continua a tremare.
A tastare il polso della situazione, anche in questo caso, sono soprattutto i social network. Sulla pagina Facebook del Comune di Pozzuoli, per esempio, si moltiplicano gli appelli, in aggiunta alle segnalazioni. E l’hashtag “terremoto” è salito ai vertici delle tendenze di “X”, già Twitter.
Sempre su Facebook, nei gruppi locali si propongono anche soluzioni in caso di emergenza. “Sappiamo – si legge così in “Sei di Pozzuoli se…” – che viviamo in una grande caldera. I terremoti non sono prevedibili, ma le eruzioni sì. Di sicuro scappare verso sud è da suicidio. Dunque scappare verso Napoli è pura follia. L’unica zona sicura è sempre la costiera domizia”.

Alberto Minazzi

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